I quattro sindacalisti di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fip
Un fallimento sotto tutti i punti di vista. Il verdetto delle tre assemblee sindacali degli agenti della polizia municipale Net non lascia spazio a dubbi: la quasi totalità del personale (la percentuale si aggira intorno al 95% dei 104 agenti) non ne vuole più sapere del comando unificato, dell'Unione dei Comuni e di tutto il resto. È dunque la fine della polizia municipale Net? Potrebbe esserlo. Nella giornata di martedì, infatti, le tre sigle sindacali (Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl) hanno incontrato il direttore dell'Unione dei Comuni, Stefano Maggio, per portarlo a conoscenza dell'inequivocabile volontà del personale. A sua volta, Maggio si è assunto il compito di riferire il messaggio alle istituzioni di tutti e sei i Comuni che fanno parte del progetto. “La nostra richiesta – dicono a una sola voce i sindacalisti Massimo Esposto, Vittorio Mecca, Paolo Osella e Maurizio Cutaia – è quella di riportare i dipendenti presso i rispettivi comandi di appartenenza. Il periodo di sperimentazione volge al termine (finirà il 15 maggio, dopo una proroga di due mesi concessa a marzo), non chiediamo che non venga rinnovato. La polizia unificata si è rivelata un fallimento: in particolare nei suoi aspetti gestionali e organizzativi, ma con gravi ripercussioni anche sulla qualità del servizio e sulla gestione economica. Basti pensare che i problemi per cui avevamo proclamato lo stato d'agitazione, nel dicembre 2012, sono rimasti esattamente gli stessi”. Ora, la palla passerà al mondo della politica. Come reagiranno le varie amministrazioni comunali? Nei prossimi giorni, i tre sindacati si sono impegnati a inviare ai sei municipi (Settimo, Borgaro, San Mauro, Volpiano, San Benigno, Caselle) altrettanti documenti analitici di sintesi della situazione. Documenti nei quali, promettono, saranno elencati dati e numeri che renderanno evidenti e inequivocabili le ragioni del malumore degli agenti. “È davvero lungo l'elenco delle situazioni spiacevoli che il personale ha dovuto affrontare in questi due anni e mezzo. Tanti episodi che, se sommati, portano alla luce una situazione divenuta insostenibile. Il periodo di sperimentazione è terminato, la politica deve ora rendersi conto che non ha funzionato. Non si possono creare sovrastrutture non funzionali, e anche dannose. In questo momento sono messe a repentaglio sia la sicurezza della cittadinanza (e i cittadini se ne sono accorti, tanto che le polemiche scoppiate nei vari comuni non si contano nemmeno più) sia quella degli agenti di polizia municipale”.
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