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02 Aprile 2014 - 14:25
"Lo scopo di quest'interrogazione è mettere sul tappeto la questione cava" ha esordito Doloris Binando nell'illustrare il documento. In sostanza ventila il timore (già oggeto di un esposto inviato alla Procura della Repubblica) che l'area al confine con Feletto si trasformi in una discarica. Tutto questo nonostante i sopralluoghi condotti dall'Ufficio Tenico, dall'Arpa e dalla Provincia di Torino, nonostante una perizia asseverata commissionata dai Comuni di San Giorgio e Feletto. "Secondo me e il Comitato di abitanti di cui faccio parte – ha sottolineato Binando – la perizia non è corretta e non rileva le difformità, in quanto sono stati riportati dei materiali di dubbia provenienza dall'esterno".
Il Sindaco ha cercato di fornire rassicurazioni con una risposta lunga una decina di pagine, partendo dalle ispezioni avviate dal novembre 2009. "L'Arpa – ha sottolineato Arri – riferisce che la copertura risulta soddisfacente e che sussiste il tempo per apportare interventi migliorativi. L'Ufficio Tecnico ha richiesto alla Bairo Beton, come ribadito in una nota del novembre 2013, di provvedere alla riqualificazione ambientale e di ripristinare il substrato dove la copertura risulta ridotta o non presente. La manutenzione dovrebbe protrarsi fino alla primavera/estate 2014. In caso di mancata ottemperanza provvederà il Comune riversando le spese a carico della ditta. Il responsabile del procedimento non ritiene di disporre ulteriori controlli, se non dopo il termine".
Lo scorso 11 febbraio Arri ha anche scritto al Procuratore per apprendere se ci siano sviluppi e se intenda procedere ad esami di campioni di terreno. "E' opportuno – ha sottolineato il Sindaco – coordinare gli accertamenti senza creare intralcio alla giustizia". Una nota polemica è stata indirizzata al collega di Feletto. "Mi è rimasto qui – ha commentato – che non abbia brillato per collaborazione istituzionale".
Le iniziative, secondo la Binando, rimangono però insufficienti. "Sono qui a dire la mia verità - ha commentato -. I controlli secondo me sono stati eseguiti tardi. Manca il monitoraggio sugli scavi del primo lotto. Ho motivo di credere che siano state disattese le prescrizioni della Provincia di Torino. Il programma prevedeva manutenzioni annuali che non sono state eseguite. C'è stata la notizia di un andirivieni di camion che potravano materiale dall'esterno alla cava, non sappiamo se idoneo o pericoloso. La cava dista a nemmeno un chilometro da qui... E' un bene collettivo. Una volta c'erano boschi lussureggianti, adesso non lo so, potrebbe esserci una discarica".
Poi Binando ha polemizzato con l'Uffcio Tecnico: "più volte ho chiesto informazioni sulle relazioni ma ho sempre trovato resistenze e ostruzionismo, a volte la porta sbattuta in faccia". Poi contro l'Arpa: "una volta mi sono sentita presa in giro da un funzionario che, alle mie domande su una parte di terreno, mi ha risposto che si trattava di un meteorite". "Il tecnico – ha concluso Binando – vuole aspettare la primavera ma intanto non sappiamo quale tipo di terreni sia stato riportato. L'Arpa parla di fanghi da lavorazioni, inerti altamente tossici, chi ci dice che non siano stati portati freschi? Nell'accordo era previsto un corrispettivo, da parte della ditta al Comune, di 75mila euro, che dovrebbe andare a lavori per la difesa spondale, per 39.337 mc. La quantità estratta risulta minore ma i 75mila euro sono stati dati per intero. Vedo troppa bontà in questo. A suo tempo avevo votato contro la concessione. Non vedo benefici ma danni per Cortereggio e non credo che siano inutili allarmismi".
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