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24 Marzo 2014 - 10:29
GIi ex consiglieri di minoranza Massimo Stevanella e Giovanni Andrina
Il gruppo di minoranza “Ambiente e Salute - Non bruciamo la Valle Dora” ha presentato un ricorso al Prefetto contro il Sindaco Elena Parisio, contro la Giunta e contro il Segretario comunale. Al centro della polemica la mancata convocazione di un Consiglio Comunale, richiesta lo scorso 15 gennaio per la discussione di tre mozioni.
"Ci siamo rivolti al Prefetto – spiegano i consiglieri Massimo Stevanella, Piera Anna Quercia e Giovanni Andrina - per palese violazione dello Statuto e del Regolamento del Consiglio Comunale, i quali dispongono che la seduta straordinaria debba tenersi entro 20 giorni dalla data di richiesta da parte di almeno un quinto dei consiglieri. Per l'ennesima volta assistiamo al mancato rispetto delle istituzioni, essendo ormai trascorsi inutilmente due mesi".
Non è la prima volta che i Consiglieri si rivolgono al Prefetto. Un anno fa avevano contestato la decisione della maggioranza di far decadere la collega Daniela Cervellin a causa di "troppe assenze ingiustificate", mentre Stevanella riteneva di aver presentato sempre giustificazioni orali. "E' seguita la surroga – ricorda il gruppo "Ambiente e Salute" - con il primo dei non eletti, che si è dimesso. A questo punto l'ulteriore surroga doveva avvenire entro dieci giorni, invece sono trascorsi tre mesi. Nei confronti di tale atto abbiamo votato contro, e non certo per l'ingresso del nuovo Consigliere Gustavo Giugler, ma per il mancato rispetto dei tempi che non ha dato proprio a quel Consigliere la possibilità di esercitare da subito le sue funzioni".
La minoranza punta il dito anche contro il Segretario Comunale, per la parzialità delle dichiarazioni riportate a verbale, e lamenta la recente modifica al Regolamento con cui vengono ridotti i tempi per la consultazione dei bilanci e con cui viene prevista un'unica seduta per il conto consuntivo ed il bilancio preventivo, "costringendoci – spiega la minoranza - a studiare due corposi documenti di bilancio in dieci giorni giorni". All'elenco delle ingiustizie, Stevanella, Quercia e Andrina aggiungono la vicenda della "posta consegnata aperta in Consiglio comunale, che spesso risulta relativa a corsi o convegni dopo che si sono già tenuti, impedendoci la partecipazione".
"Il nostro gruppo rappresenta due quinti degli elettori di Quassolo – concludono i consiglieri -. Riteniamo l'atteggiamento nei nostri confronti arrogante e anti-democratico, ma soprattutto illegittimo".
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