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Parte la raccolta firme contro Seta

Parte la raccolta firme contro Seta

La raccolta rifiuti

È bastato fiutare l’odore dell'immondizia di Seta, e subito San Mauro ha tirato fuori le unghie. Manco a dirlo, la possibilità che l'azienda (semi)municipalizzata di Settimo ritorni a gestire il servizio di raccolta rifiuti ha sollevato un gran polverone. Al terrore (non è un eufemismo) dei cittadini si è aggiunta la pronta risposta della politica: l'associazione Due Ponti ha deciso di promuovere una raccolta firme proprio contro Seta, fiutando il malcontento della popolazione. La petizione partirà a giorni, e probabilmente non ci metterà molto a raccogliere consensi anche da entrambi gli schieramenti politici: qui il colore c'entra poco. Il fatto è che Seta proprio non la vuole nessuno.   Non la vuole nemmeno Giacomo Gilardi, consigliere a 5 Stelle da sempre molto attento alle politiche ambientali. “Con motivazioni difficilmente confutabili: Seta costa di più e dà un servizio peggiore. Sarebbe proprio un bel colpo, il suo ritorno a San Mauro...” “Un'azienda che nel 2012 (il bilancio 2013 non è ancora disponibile, ndr) aveva 67 milioni di debiti, e 55 di crediti non riscossi, quale garanzia può dare? - si chiede il consigliere Gilardi –. Per non parlare del fatto che il servizio di Seta è nettamente più costoso della media nazionale: si parla di 255 euro a tonnellata per il conferimento in discarica, contro i 190 di media in Italia”. Ma non solo: San Mauro, con la sua cara ditta Armellini, paga 120 euro a tonnellata. Meno della metà rispetto ai comuni gestiti da Seta.   Infine, prosegue Gilardi, “le percentuali di differenziata nei comuni che hanno Seta sono drasticamente calati: a Caselle, per esempio, negli ultimi 8 anni si è passati da un buon 60% di raccolta differenziata al 50% del 2013. Invece di crescere, le percentuali crollano. Insomma, in tutta onestà spero che l'ipotesi Seta venga scartata definitivamente”. I numeri parlano chiaro. Eppure, l'amministrazione si nasconde dietro un “siamo obbligati ad entrare in Seta perché facciamo parte del Consorzio di Bacino”.   “Questo è vero – commenta Gilardi –, ma è una motivazione che non è sufficiente. Se la volontà è quella di lasciare il servizio di raccolta in mano ad Armellini, bisogna lottare con le unghie e con i denti. Bisogna sondare ogni strada, individuare alternative percorribili. Invece, qui a San Mauro, non si è fatto altro che prorogare il contratto con Armellini per aspettare l'evolversi della situazione generale. Non c'è stata alcuna progettualità, non si è trovata nessuna soluzione”. Ma esiste davvero una strada percorribile? Nel lontano 2007, l'allora sindaco Giacomo Coggiola fece ricorso al Tar per disfarsi di Seta. Lo vinse: la sentenza del Tar riconobbe al comune di San Mauro il diritto di servirsi di chi avesse ritenuto meglio. Non sarebbe possibile ritentare una strada simile? A quel punto, San Mauro potrebbe indire una gara d'appalto per se stessa: magari parteciperebbero sia Seta che Armellini, ma almeno si avrebbe la garanzia che chi vince garantisca un servizio migliore.
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