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15 Novembre 2018 - 17:41
Si è formata una discarica abusiva di fronte al Poliambulatorio di via Leini. E’ una definizione che potrebbe apparire forzata, ma le immagini rendono l’idea: i sacchetti di rifiuti dell’indifferenziata vengono gettati ovunque, nei pressi dei cassonetti di raccolta della Seta Spa. E nelle ultime ore, la situazione è degenerata: i rifiuti sono stati buttati in mezzo alla strada. Il degrado è stato denunciato dai cittadini attraverso i gruppi social della città di Settimo: i cittadini sono indignati, sui gruppi social dei cittadini di Settimo i commenti si moltiplicano, la rabbia non manca e la delusione, soprattutto per chi è in regola con il versamento delle tariffe per la raccolta rifiuti, è cocente. Ma questo di corso Piemonte angolo via Leini, è un problema che la Seta conosce molto bene: è un’area in cui manca un’isola ecologica, una zona controllata di pertinenza del condominio. Un gabbiotto in cui possono essere custoditi i cassonetti dei rifiuti e metterli al riparo di “ecopirati”.
La direzione dell’azienda che si occupa della raccolta rifiuti ha già scritto all’amministratore del condominio a cui sono stati assegnati i contenitori per la raccolta. Nel mese di settembre, gli ispettori della Seta hanno effettuato un sopralluogo sul posto, documentando lo stato di degrado di quella zona. La descrizione rispecchia la definizione di discarica abusiva: i cassonetti sono posizione su un’area aperta, dissestata e sterrata, facili da raggiungere per tutti. Questo significa che chiunque può gettare sacchi di rifiuti in quella zona. Il piazzale dissestato crea parecchi problemi ed infortuni ai lavoratori addetti ai rifiuti, a cui spetta lo svuotamento dei cassonetti e non la raccolta dei sacchetti sparsi per terra. Inoltre, la qualità e la modalità di abbandono dei rifiuti, innalza il potenziale rischio biologico derivato dalla presenza di topi, imenotteri e guano di animali volatili.
Le soluzioni possibili sono già state trasmesse al condominio situato in corso Piemonte: si può realizzare un’area recintata chiusa, ovviamente costruita su un battuto di cemento, oppure spostare i cassonetti all’interno del cortile condominiale e fornire una chiave d’accesso anche agli operatori della Seta. Non ci sono altre possibilità. L’azienda di via Verga non ha alternative: se la situazione non dovesse essere risolta in tempi brevi, la rimozione dei rifiuti sarà addebitata al condominio stesso per motivi di deturpamento di decoro urbano. E questo vale per tutti gli altri stabili della città.
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