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17 Maggio 2018 - 15:29
Il poeta settimese Salvatore Viviani
La serata dedicata al poeta settimese Salvatore Viviani, nella sala Levi della biblioteca Archimede, fu la scintilla. A distanza di un anno, l’evento per intitolare una parte di Settimo che unisce la città, proprio come faceva Viviani con le sue poesie.
Sabato 26 maggio, si terrà la cerimonia ufficiale di intitolazione del sottopasso che collega il Borgo Nuovo al centro cittadino, a Salvatore Viviani, poeta in lingua piemontese (1920-2007) e del Piazzale-parcheggio in Via Leini (nei pressi nella ex Banca Unicredit) a Suor Severina Cappelletti, meglio conosciuta come Suor Elena o suor Maestra, benemerita della Resistenza (1901-1981).
Un evento organizzato dalla città di Settimo, in collaborazione con il Gres (Gruppo Ricerche Etnografiche Settimesi), la Famija Setimèisa e l’Anpi Sezione G. Nicoli di Settimo, per rendere omaggio a due illustri cittadini. Entrambe le proposte di intitolazione nascono su iniziativa di associazioni cittadine: il Gres (per Salvatore Viviani e Suor Maestra) e la Famija Setimeisa (per Salvatore Viviani)
L’appuntamento è alle 10,30 nei pressi dell’ex Pieve di San Pietro a destra dell’imbocco del sottopasso dove una targa ricorderà il nome del poeta settimese. Da qui la cerimonia proseguirà a poca distanza lungo via Leini all’altezza di via Pasubio dove un ampio piazzale verrà intitolato alla Suora della Congregazione di San Giuseppe Benedetto Cottolengo che a Settimo prestò 46 anni di ininterrotto servizio.
Oltre al sindaco della città di Settimo Torinese, Fabrizio Puppo, saranno presenti Carlo Formento e Adriana Viviani, genero e primogenita del poeta, Paolo Silvetti in rappresentanza del Gres ma anche in qualità di Membro della Commissione di Toponomastica, il presidente della Famija Setimèisa Attilio Conte e lo storico nonché Presidente dell’Anpi – sezione Guerrino Nicoli di Settimo Torinese, Silvio Bertotto. Entrambe le intitolazioni sono infatti legate alla Resistenza: Salvatore Viviani non fu solo un poeta in lingua piemontese, ma anche partigiano e prigioniero nel campo di concentramento di Aubagne in Francia nel 1944.
Suor Elena era chiamata affettuosamente dai settimesi suor Maestra perché insegnava taglio e cucito alle bambine e ragazze nel Laboratorio femminile della parrocchia di San Pietro in Vincoli.
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