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19 Aprile 2018 - 12:28
Lunedì 9 aprile scorso Virginio Cantoni, ordinario di Sistemi per l’Elaborazione delle Informazioni presso l’Università di Pavia, ha tenuto una seguita lectio magistralis agli studenti del Liceo Botta. Dopo l’intrudizione della preside Lucia Mongiano, che ha ricordato l’esperienza universitaria internazionale e i grandi attestati di stima giunti a Cantoni dal mondo scientifico, ha ricordato la sua prima esperienza lavorativa a Ivrea in Olivetti in merito al processore 8086.
Nel suo intervento, animato da un potente supporto multimediale, ha portato l’esperienza del Computer Vision & Multimedia Lab (CVML) del Dipartimento di Ingegneria Industriale e dell’Informazione dell’Università di Pavia, in collaborazione con lo SmartLab dell’Istituto di Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione dell’Accademia delle Scienze di Bulgaria, nell’allestimento della mostra “1525-2015. Pavia, la Battaglia, il Futuro.
Niente fu come prima” in cui sono state realizzate soluzioni multimediali e multimodali che hanno coinvolto i visitatori attraverso ricostruzioni 3D, simulazioni virtuali, interazione oculare e gestuale nella navigazione degli arazzi. È stata anche l’occasione per presentare alcune attività didattiche ed esperienziali realizzate dagli studenti della Facoltà di Ingegneria nell’ambito del corso di Computer Vision. Molta attenzione è stata data al tema dell’accessibilità e in particolare alla trasposizione in immagini tattili del contenuto dei famosi arazzi della battaglia di Pavia, per consentirne la fruizione e l’esplorazione da parte di persone ipo- e non vedenti.
Le applicazioni multimediali/multimodali hanno ormai guadagnato un posto importante nel contesto dei Beni Culturali, specialmente sfruttando gli strumenti digitali emergenti per favorire esperienze più interattive. Le interfacce utente naturali rendono le nuove tecnologie trasparenti e offrono un ruolo attivo al visitatore, aumentandone il coinvolgimento e l’impatto con l’opera d’arte e sostenendone la creatività e la scoperta soggettiva. La mostra di Pavia che aveva avuto successo, non solo per il numero di visitatori, ma anche e soprattutto per il numero di persone che avevano cercato attivamente di utilizzare i nuovi strumenti di interazione, in particolare: immagini tattili e stampe in 3D di personaggi e della città di Pavia; interazione gestuale e comportamenti in terza persona con l’avatar di un personaggio della battaglia; e certamente non ultima, la modalità di interazione oculare. Quest’ultima infatti, adeguatamente monitorata, ha fornito una prima base statistica significativa su ciò che i visitatori realmente hanno selezionato e osservato, dati di grande pregio ora disponibili agli analisti.
Con questo traguardo raggiunto Virginio Cantoni, grazie all’invito dell’ingegner Lino Naj Fovino (entrambi studenti al collegio Ghislieri di Pavia) ha sottolineato in dettaglio all’uditorio degli studenti del Botta, l’importanza della nuova tecnologia per la reinterpretazione dell’opera d’arte e per la fruizione delle persone diversamente abili. Un nuovo modo di proporre l’opera d’arte in cui arte e scienza hanno strettamente bisogno l’una dell’altra..
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