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MONTALENGHE. Due paesi si mobilitano per riavere i loro vecchi postini

MONTALENGHE. Due paesi si mobilitano per riavere i loro vecchi postini

Ufficio postale di Montalenghe

Raccolte firme, petizioni. Ben due paesi in subbuglio per una serie di trasferimenti decisi dalle Poste nei comuni del territorio. Tutto ha avuto inizio con lo spostamento di Massimo Loprete impiegato postale di Montalenghe trasferito a Borgomasiono. Apriti cielo. Qui l’intero paese si è mobilitato per l’impiegato e nei giorni scorsi si è conclusa la raccolta firme sottoscritta da ben 200 abitanti - su una popolazione di circa mille residenti- e inviata alla filiale delle poste di corso Grosseto Torino 2 Nord per chiedere che quel dipendente così gentile e preparato ritorni allo sportello di Montalenghe. I promotori sono stati alcuni cittadini, per lo più pensionati. Tra i firmatari ci sono anche i consiglieri di maggioranza, di minoranza e il sindaco Valerio Grosso, che si è mobilitato per chiedere un incontro con la direzione centrale delle Poste di Torino. “Ho chiesto un incontro informale. Mi rendo perfettamente conto sia inutile, ma almeno ci provo” si dichiara disposto a tutto il primo cittadino Valerio Grosso. L’impiegato è Massimo Loprete, ha 30 anni e abita a Brandizzo. A Montalenghe, nel piccolo ufficio postale di piazza Statuto, ha lavorato per quattro anni ed era al suo primo impiego. L’unico dipendente in uno sportello aperto tre mattine su sei: lunedì, mercoledì e venerdì. Gli altri tre giorni apriva lo sportello di frazione Rodallo a Caluso. Massimo Loprete dal primo aprile lavora a Borgomasino, un piccolo centro Canavesano al confine con la provincia di Vercelli. Il trasferimento è stato deciso dall’azienda in un’ottica di rotazione del personale. Ma i residenti di Montalenghe non sono contenti. Soprattutto quella fetta di clientela composta da pensionati che non rinuncerebbe mai ad un sorriso o ad una parola di conforto. “Mi spiace proprio sia stato trasferito. Di quel ragazzo mi fidavo e quando venivo alle Poste era piacevole scambiare qualche parola con lui” dichiara una pensionata all’uscita dallo sportello. Un pensiero comune.

Per i residenti Massimo Loprete, in questi quattro anni, ha dimostrato competenza facendo funzionare alla perfezione il servizio: tempi di attesa dimezzati e un’impeccabile puntualità e precisione nel fornire risposte all’utenza. Da non sottovalutare anche il rapporto umano che ha saputo instaurare con la clientela, circa 400 persone. Con la stessa professionalità sta oggi svolgendo l’incarico a Borgomasino, con la differenza che adesso, deve percorre in auto quarantadue chilometri per recarsi in ufficio. Tutti giorni, dal lunedì al sabato.

E dal 1° di aprile è costretta a viaggiare anche Martina Tagliante, 50 anni, l’ impiegata delle Poste di Borgomasino appena trasferita a Villareggia. Nell’uffiicio di piazza Vittorio Emanuele 1, timbrava raccomandate, spediva bonifici, dava consigli ai clienti, del paese e non solo, con cui aveva stretto anche un rapporto di amicizia. Era suo il posto adesso ricoperto da Massimo Loprete. Il suo trasferimento ha fatto scoppiare un pandemonio tra i cittadini, che si stanno organizzando per dare vita ad una raccolta firme da inviare alla direzione di Poste Italiane. L’obiettivo? Via Loprete, avanti Tagliante. Insomma quanto già chiesto a Montalenghe, ma a ruoli inversi. Martina Tagliante, un passato da amministratore locale alle spalle, considera il gesto della popolazione una grande manifestazione d’affetto, mentre preferisce non dare giudizi sulla nuova riorganizzazione. “Ho lavorato per moltissimo tempo a Borgomasimo - racconta la donna - e il fatto che la popolazione voglia fare una raccolta firme è una grande dimostrazione di affetto. Quello che non posso fare è esprimere commenti sulle decisioni dell’azienda, che non ha operato solo su Borgomasino ma ha agito in un’ottica di organizzazione più grande”. Tra i primi firmatari della petizione ci sarebbe Salvatore Veneto, candidato sindaco alle prossime elezioni comunali, seguito da tutti i membri della sua lista. Ritiene che, la nuova situazione, al posto di arricchire l’ufficio postale, “la impoverisca”.

Il passaggio dell’impiegata delle poste a Villareggia ci ha lasciato tutti stupiti - dichiara -  e questo dimostra quanto sia considerato il nostro ufficio postale. A questo punto ci auguriamo che i lavoratori, Martina Tagliante e Massimo Lo Prete, che godono della stima dei comuni in cui hanno lavorato fino a qualche giorno fa, tornino alla loro comunità. Ci auguriamo  che la direzione postale di Torinotorni sui suoi passi ascoltando le nostre istanze”.

Cade invece dalle nuvole il primo cittadino, Gianfranco Bellardi, che della mobilitazione cittadina non sapeva nulla. “Sono venuto a conoscenza della situazione - commenta - dai giornali locali. Martina Tagliante è un’ottima persona, che tutti in paese apprezziamo. Purtroppo lo spostamento dei dipendenti è una decisione che spetta all’azienda e non dipende da nessuno di noi.

D’altronde è una situazione che può capitare in qualsiasi posto di lavoro e che è già capitato in passato.

Mi auguro che il nuovo arrivato non ci faccia rimpiangere Martina Tagliante, così come lei non ci aveva fatto rimpiangere quello che c’era prima”.

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