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04 Aprile 2018 - 14:47
"Un successo oltre le aspettive. La rappresentazione non ha risentito del maltempo. L’associazione ha organizzato tutto nel minimo dettaglio e anche il piano di sicurezza ha funzionato alla grande ”.
E’ soddisfatto il sindaco Alessandro Perenchio del risultato della prima edizione della Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo, organizzata sabato scorso, dall’associazione Passio Christi Canavese, in collaborazione con il Comune e diverse associazioni canavesane.
Tutto il paese è sceso in strada per seguire manifestazione, che ha seguito per filo e per segno tutto il programma, nonostante il tempo fosse incerto.
Cento figuranti tra attori amatoriali e semplici comparse hanno dato vita alla rappresentazione in tutte le vie del centro storico, che ha saputo dare con le sue naturali scenografie una connotazione ancora più realistica.
Diciotto le scene rappresentate, dall’ultima cena all’arresto di Gesù, dal Sinedrio passando dal giudizio di Pilato a quello di Erode. Poi c la condanna definitiva di Cristo da parte del Procuratore Romano. Quindi la Via Crucis ripercorsa fedelmente in ogni suo singolo momento, in ogni caduta di Gesù, in ogni suo incontro lungo la via che lo conduce al patibolo finale, la croce.
Qui, a ridosso del castello, si è assistito alla fase più saliente dell’opera, la morte di Cristo in croce, issata da corde pesanti e da uomini di fatica, invocando il perdono del Padre, in un susseguirsi di effetti musicali e sonori che accompagnano Gesù nel sepolcro sino all’attesa della sua resurrezione.
Un’ opera del tutto originale con un copione riscritto da zero, una nuova scenografia ed una diversa suddivisione delle stazioni. Inedita anche la colonna sonora.
“A contraddistinguere la manifestazione - commentano gli organizzatori - è stata la meticolosità della ricerca e nella scelta di ogni singolo particolare, dalle stoffe, ai modelli, finanche nelle calzature, per ricreare quanto più fedelmente possibile la Gerusalemme del tempo di Gesù. Abbiamo lavorato scrupolosamente per rappresentare l’opera al meglio e per non lasciare nessun dettaglio al caso. Il successo di pubblico e i giudizi espressi hanno decretato vincente la scelta di rivedere l’opera nel suo complesso”.
Il nuovo appuntamento è previsto per il 2020.
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