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IVREA. Avevano bevuto soda caustica. La Città della salute li salva...

E’ riuscito pienamente a Torino il delicatissimo intervento su due bimbi nigeriani di 4 e 5 anni, residenti in eporediese, che circa due anni fa avevano bevuto della soda caustica, bruciandosi completamente l’esofago, e che dopo essere stati nutriti fino a gennaio attraverso una sonda, dall’altro giorno sono stati dichiarati fuori pericolo. Per festeggiare, i piccoli Mary e Gabriel hanno mangiato un intero uovo pasquale di cioccolata. La loro vicenda, dal lieto fine per nulla scontato, è stata illustrata mercoledì scorso all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, dove i bambini sono stati operati.

Il traguardo è il frutto di un intervento complesso e rarissimo su bimbi, di ricostruzione dello stomaco rimodellato a tubo e posizionato nel collo, realizzato dall’equipe del professor Renato Romagnoli, chirurgo specializzato in trapianti e interventi addominali complessi, e responsabile del gruppo interdisciplinare cure del tumore all’esofago della Città della Salute di Torino.

“Quando i due bambini ci sono stati portati d’urgenza dall’ospedale di Ivrea nel luglio del 2016 - ha raccontato Romagnoli - abbiamo capito subito che la situazione era drammatica e abbiamo scelto di iniziare un percorso mirato a cercare di ridare loro la totale possibilità di ingoiare e mangiare con la bocca. La qualità della vita senza poter ingoiare neppure la saliva è davvero pessima. Era questa infatti la condizione in cui si trovavano i due bambini, entrambi arrivati in ospedale con l’esofago distrutto. Mary era ancora più grave di Gabriel, al quale abbiamo tentato, inutilmente, di salvare l’organo dilatandolo”.

“Così - ha proseguito Romagnoli - abbiamo messo in atto un protocollo già sperimentato con pazienti adulti colpiti da tumore all’esofago, che consiste nella ricostruzione dello stomaco da posizionare dritto, e non estroverso, come si fa in alcuni casi. Un percorso durato quasi due anni, monitorato passo per passo, per cercare di contrastare l’insorgere di infiammazioni e lesioni”.

Così mercoledì scorso all’ospedale infantile di Torino si respirava aria di festa. “Ringrazio i medici che sono stati veri angeli - ha detto la mamma Beauty, 42 anni -. E stata una storia lunga e terribile, ma finita bene. Avevamo scambiato la soda caustica per succo di frutta. Finalmente adesso possono mangiare dalla bocca. I medici non ci hanno mai mollato un attimo”.

Commosso anche il padre Simon, 36 anni: “E’ stato un vero calvario, ma finito bene. Da gennaio i bimbi hanno ripreso a mangiare normalmente, ma solo in questi giorni ci hanno detto che ormai sono fuori pericolo. Siamo stati fortunati”.

“I bambini dovranno ancora essere tenuti sotto controllo - spiega il dottor Pier Luigi Calvo, dall’equipe dei gastroenterologi pediatri che ha seguito tutto l’iter -, ma il rischio infezione è superato. Tutto fa pensare che la loro vita futura potrà essere normale, come quella degli adulti che vengono sottoposti a questo tipo di intervento molto complesso, ma dagli esiti generalmente più felici di altre metodiche”.

La cronaca

Mary è una bimba che adesso ha quasi 4 anni, Gabriel è il suo fratellino di 5. In un caldo pomeriggio d’estate entrambi avevano bevuto per errore una sorsata di liquido corrosivo per uso idraulico, incautamente travasato in una bottiglia di una comune bevanda. Dal Pronto soccorso di Ivrea i due piccoli erano stati trasferiti immediatamente presso l’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino per eseguire un’esofago-gastroscopia in urgenza.

E comincia da qui un vero e proprio calvario durato circa 1 anno, nell’attesa che si stabilizzassero i fenomeni infiammatori degli organi vitali intorno all’esofago (trachea, bronchi ed aorta toracica) e che entrambi i bambini potessero essere sottoposti a un pesante e delicato intervento chirurgico, con finalità salvavita, al tempo stesso resettive e ricostruttive.

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