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04 Gennaio 2014 - 11:14
tribunale
Si infortuna al suo primo giorno di lavoro. Lo strambinese Luca Cosentino erano finito schiacciato sotto il peso di un rotolo di lamiera riportando lesioni alla gamba. Per il fatto, risalente al 14 dicembre 2006, si trova imputato presso il Tribunale di Ivrea Domenico Marchiandi, amministratore unico della società con sede a Savona che acquisì all'epoca lo stabilimento di Scarmagno teatro dell'incidente, un'industria di stampaggio a freddo di lamiere con lavorazioni meccaniche, ormai chiusa.
Secondo la difesa, affidata all'avvocato Agnetis del Foro di Torino, le accuse a carico dell'uomo sarebbero del tutto infondate, non foss'altro che il passaggio di proprietà avvenne proprio a ridosso dell'incidente e lo stesso Cosentino riferì di minacce subite dalla passata gestione, tanto che la denunica venne sporta parecchio tempo dopo.
"Quel giorno il dipendente dichiarò di essersi fatto male a casa – ha riferito l'Ispettore Massimo Gay dello Spresal che eseguì i controlli -. In seguito riferì di averlo dichiarato sotto pressioni dell'azienda". Malgrado i sopralluoghi tardivi gli esperti ricostruirono tutta la dinamica, sulla base del racconto dell'infortunato e del collega Andrea Sannelli.
I due stavano lavorando su nastri di lamiera stoccati e prelevati sul carrello levatore, per passare poi ad un altro macchinario in modo da srotolare i fogli ed arrivare alla tagliatrice. Sannelli aveva depositato uno dei nastri a terra, accorgendosi che il verso era a rovscio e quindi aveva chiesto a Cosentino di trattenerlo in modo da girarlo con il muletto. "Si tratta di fogli – ha sottolineato l'Ispettore – da 1,40 metri di altezza e 15 cm di larghezza per 4 o 5 quintali di peso. E' chiaro che non è semplice garantirne la stabilità".
Lo Spresal contestò all'azienda savonese la mancanza di attrezzatura per riuscire a manovrare i pezzi e difetti nei documenti di valutazione dei rischi che "non erano stati nemmeno aggiornati ma erano ancora inetstati alla ditta precedente" e "privi di disposizioni sulla sicurezza della movimentazione". "Tornammo per verificare – ha concluso Gay – ma erano apposti allo stabilimento i sigilli per procedura fallimantare del Tribunale". Lo stesso Sannelli, interrogato, ha confermato la dinamica.
Il processo è stato rinviato al 6 febbraio 2014 per sentire la persona offesa e per la discussione.
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