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14 Marzo 2018 - 16:58
Sergio Colombatto
Sergio Colombatto si definisce più che soddisfatto del lavoro svolto nel suo paese, San Francesco. Quello che sta vivendo è ormai il secondo mandato, è infatti dal 2009 che riveste la carica di sindaco. I lavori svolti in questi anni sono stati tanti e, tra quelli ancora in programma, c’è l’importante realizzazione del progetto per la costruzione di una nuova scuola.
Cosa significa essere sindaco di San Francesco?
Significa impegnarsi al massimo per il proprio territorio e per la propria popolazione, cercando di dare sempre il meglio e sapendo che non si può fare tutto. Significa cercare di realizzare le cose belle e di rimediare a quelle meno belle. E’ un impegno continuo e costante.
Qual è il progetto realizzato di cui è più orgoglioso?
In questo mandato stiamo andando avanti sulla manutenzione straordinaria di tante piccole realtà. Dal centro sportivo alla sistemazione dei fossi, che sono sempre un problema durante le alluvioni. Ci sono poi tutta una serie di servizi che San Francesco riesce dare alle famiglie, come la scuola e il piano dell’offerta formativa, il quale è stato incrementato di anno in anno. Nell’ultimo anno, quello che mi ha soddisfatto di più è il progetto della scuola, il quale sta dando buoni frutti.
C’è, invece, qualcosa per cui si rimprovera?
Di non essere riusciti a fare tutto quello che avremmo voluto. Non sempre le condizioni ce lo consentono. Però tendenzialmente non mi rimprovero niente. Nel senso che quello che si poteva fare l’abbiamo fatto. C’è da dire che noi governiamo con le leggi che fanno altri e con le risorse che dobbiamo centellinare. Sono soddisfatto, anche se gli obiettivi non erano grandiosi, ma sono stati comunque raggiunti. Come tutti del resto, avremmo piacere di fare sempre di più. Ma col tempo si arriverà e io il futuro lo vedo roseo.
Un suo commento sulle elezioni nazionali, in base ai dati di San Francesco?
Noi, in realtà, ci occupiamo poco di politica. Mi auguro innanzitutto che facciano un governo, perché l’Italia ha proprio bisogno di stabilità e il risultato elettorale deve anche produrre un’attività di governo importante. Questo è il mio primo augurio. D’altra parte spero che gli enti siano presenti sul territorio e che non si dimentichino di noi sindaci e dell’amministrazione locale. Sicuramente una riforma da rivedere è quella Fornero, in modo da mandare prima in pensione la gente e assumere i giovani.
Il progetto dell’Unione dei Comuni funziona?
Diciamo che, in questo momento, l’Unione dovrebbe funzionare. Ha delle necessità di crescita importantissime. Stiamo comunque riuscendo a tenere sotto controllo tutte quelle attività che sono importanti. Stiamo quindi percorrendo una direzione di sicura crescita. Perché l’Unione dei Comuni è il futuro e deve soltanto trovare, anche normativamente parlando, una sua organizzazione. Credo che nei prossimi anni i risultati si vedranno e saranno tutti positivi.
Quali sono le esigenze principali del paese?
Sono quelle ordinarie, direi. Una buona manutenzione, una buona attività di servizi. Per manutenzione intendo dall’illuminazione pubblica a quella dei manti stradali. Riguardo quest’ultimo punto, in primavera inizieranno i lavori che riguarderanno una buona parte delle strade del paese. Un altro punto importante è quello della sicurezza. Al riguardo noi abbiamo un progetto che stiamo portando avanti poco per volta e cioè un sistema di controllo del territorio, il quale ci possa aiutare soprattutto a prevenire ad esempio gli atti vandalici o gli episodi di bullismo nelle scuole. Cercheremo di aumentare la sicurezza e la percezione che si ha di essa.
Qual è il principale obiettivo che si è prefissato da qui fino a fine mandato?
Di far partire la progettazione della scuola, senza dubbio. Perché abbiamo bisogno di nuovi spazi e l’attuale scuola media, ormai vecchia, è stata sfruttata al massimo. E, dato che quest’edificio avrebbe bisogno di una ristrutturazione talmente drastica da non valerne la pena, abbiamo pensato di preparare un progetto per una nuova scuola.
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