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09 Marzo 2018 - 10:30
E’ comparso mercoledì scorso in tribunale a Torino uno dei leader del centro sociale Askatasuna, Andrea Bonadonna, 42 anni, per il processo dove è imputato per la manifestazione con cui, nel marzo del 2013, prese il via l’occupazione del villaggio ex Moi da parte di gruppi di migranti. Bonadonna risponde di invasione di edificio insieme a Marina M., 26 anni, individuata dalla digos mentre provvedeva all’assegnazione degli appartamenti vuoti.
In apertura dell’udienza, Bonadonna ha preso la parola e ha espresso solidarietà ai tre stranieri (due del Niger e uno del Ciad) arrestati per una protesta contro l’ufficio dei mediatori per la ricollocazione degli occupanti. “E’ inaccettabile - ha detto - che non si ascoltino mai le ragioni dei diretti interessati e che la sede per discutere di queste problematiche debbano essere le aule di tribunale”.
Bonadonna inoltre si è detto “preoccupato dal clima politico che si è creato intorno al caso ex Moi”. Fra i testimoni che l’avvocato difensore, Gianluca Vitale, intende convocare figurano l’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia e la presidente della Camera, Laura Boldrini.
Quasi in contemporanea. per l’esattezza il tribunale di Ivrea ha revocato una misura restrittiva a carico di Bonadonna, indagato dalla procura di Ivrea nell’ambito di un procedimento sugli scontri avvenuti a Venaria lo scorso settembre durante le proteste contro il vertice G7. La decisione è stata presa dal tribunale eporediese, che ha accolto un’istanza della difesa. La procura aveva dato parere contrario facendosi forte di un video da cui risulterebbe che l’indagato aveva sferrato un pugno a un agente della Digos che stava trattenendo un compagno durante i tafferugli.
Bonadonna era sottoposto all’obbligo di dimora nel Comune di Bussoleno, in Valle di Susa, con il permesso di allontanarsi durante il giorno per ragioni lavorative. La misura restrittiva era in vigore da cinque mesi.
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