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20 Novembre 2017 - 11:23
Addio alla casa di riposo di Cates.
La notizia l’ha data il sindaco di Lanzo, Ernestina Assalto, durante l’ultima seduta di consiglio comunale andata in scena giovedì sera. La casa di riposo non poteva continuare ad accogliere gli anziani non autosufficienti se non portando a compimento interventi di adeguamento strutturale. Interventi troppo costosi per le casse del Comune. E così nei giorni scorsi la commissione vigilanza dell’AslTo4 ha ribadito la necessità di completare il trasferimento degli anziani non autosufficienti in altre strutture. Un processo partito già da mesi che ha portato alla permanenza alla Cates di soli 6 ospiti non autosufficienti e di 4 autosufficienti.
Di qui la successiva ricollocazione di tutti gli anziani in altre strutture assistenziali del territorio. “Le famiglie hanno accettato la necessità di questo trasferimento - ha spiegato Assalto -. Soprattutto i parenti dei 6 anziani non autosufficienti, perché la loro retta sarà ridotta visto che la parte sanitaria sarà ora a carico dell’AslTo4”.
Insomma la casa di riposo è ufficialmente chiusa. Dobbiamo dare il benvenuto ad una nuova “cattedrale nel deserto”? Pare di no, stando alle parole del primo cittadino. “Gli accordi con il Consorzio Intercomunale dei Servizi Socio Assistenziali sono in via di definizione - ha messo le mani avanti -. Il Cis ha già portato la questione in conferenza dei sindaci, ora si tratta di formalizzare le prospettive future di utilizzo della struttura. Non rimarrà chiusa, anche a fronte degli importanti lavori fatti finora”.
L’ipotesi per il riutilizzo della Cates riguarda l’accoglienza, la protezione e il sostegno di mamme e bambini in difficoltà, ma anche di singole donne vittime di violenza. Ma il cammino è solo all’inizio.
“L’esigenza nel territorio è questa - ha sottolineato Assalto -. Alcuni adeguamenti strutturali saranno necessari, ma non saranno proibitivi e saranno portati a compimento da chi gestirà”. Sarà inoltre garantito ancora un piccolo spazio per anziani autosufficienti.
Insomma la casa di riposo è chiusa, il futuro è già praticamente scritto ma che ne sarà del personale?
“Le 6 Oss che lavoravano alla Cates - ha spiegato il sindaco - saranno riassorbite nell’organico dell’AslTo4 e lavoreranno in strutture sanitarie del territorio, in primo luogo ospedaliere. Il direttore generale Lorenzo Ardissone ce l’ha assicurato”. Le lavoratrici, messe in disponibilità, saranno iscritte nelle liste di mobilità gestite dal dipartimento della funzione pubblica presso la presidenza del consiglio dei ministri. Una “graduatoria” che Ardissone riutilizzerà per il ricollocamento. Intanto Comune, sindacati, lavoratrici e AslTo4 hanno già sottoscritto, a inizio novembre, un accordo ad hoc con l’impegno di tutte le parti per mettere a posto la situazione il prima possibile.
Rimane tagliata fuori l’ausiliaria, che sarà però assorbita dal Comune, che la impiegherà nelle pulizie degli edifici pubblici.
“Abbiamo fiducia - ha concluso Assalto - che la casa, con gli utilizzi che abbiamo individuato, possa riaprire in tempi relativamente brevi”.
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