AGGIORNAMENTI
Cerca
16 Novembre 2017 - 09:20
Stefano Audino fa parte di due commissioni dell’Unione dei Comuni da quasi tre anni, ma ha una visione critica sull’operato dell’ente sovracomunale, nato per semplificare la gestione dei comuni, ma che, a suo dire, non funziona come dovrebbe.
“Premetto che non sono solo a vederla così, penso che il malcontento sia un po’ più ampio. Ho sentito dei pareri simili al mio anche da alcuni sindaci facenti parte dell’Unione. Il problema dell’Unione, riassumiamo, è che non c’è la volontà di andare avanti – spiega Audino – Ormai è già qualche anno che l’Unione esiste, però non è stato fatto, nel concreto, nulla, e se è stato fatto qualcosa non è sufficiente a giustificarne l’esistenza. Le commissioni non si riuniscono praticamente mai, e già questo è un bel problema”. Esistono infatti quattro commissioni: Settore Sociale, Viabilità Trasporti e Polizia Locale, Gestione del Territorio e dell’Ambiente, e Funzioni Generali di Amministrazione di Gestione e di Controllo e D’Istruzione Pubblica.
“Io faccio parte di due di esse – prosegue Audino – e non ricordo neanche l’ultima volta che ci siamo riuniti, questo per dire che è stato parecchio tempo fa. Si era parlato che, come Unione, si sarebbero dovuti unificare tutta una serie di servizi, perché i comuni hanno dato delega a quest’organo delle principali funzioni, ma non funzionando l’Unione alla fine ognuno si gestisce da solo, a partire dal capofila, Ciriè, che è il comune più grande. Si era parlato di unificare la polizia municipale, ma non si sta facendo niente in quella direzione, senza contare l’ostruzionismo degli stessi dipendenti, che temono di perdere i loro ruoli. Si era pensato anche di unificare la questione della riscossione e di centralizzarla, quindi toglierla dalle mani della ditta in cui era prima. È cambiata solo la ditta, praticamente tutto funziona alla stessa maniera. Manca la volontà partendo dalla giunta, perché è la giunta che amministra l’Unione dei Comuni. Se, in primis, i sindaci dei sei comuni che compongono quest’organo non ci mettono la volontà adeguata per farla crescere, va da sé che le cose difficilmente camminano da sole. Il comune di San Carlo per esempio ha delegato tutte le sue principali funzioni all’Unione, ma se quest’ultima non funziona, non si capisce come verranno gestite queste deleghe. È stata creata anche una centrale unica di committenza, attraverso cui passano tutti i comuni, il problema è che questa centrale agisce per singolo comune. Non ha senso delegare un organo in più per una cosa che San Carlo faceva già in autonomia. Se si parla di Unione, la centrale di committenza dovrebbe raccogliere tutte le criticità di ciascun comune e muoversi per tutti. Tutto quello che dovrebbe riguardare l’Unione, che vuol dire muoversi insieme per risparmiare e per molte altre cose, non viene fatto. Non ha senso tenere in piedi un organo simile se poi non si ripercuote positivamente sui comuni che ne fanno parte. Ogni comune versa all’unione un tot di soldi per proprio abitante, soldi che vanno persi se l’Unione non funziona, anche perchè, solo esistendo, essa mette dei vincoli alle municipalità”.
Si definisce infatti Unione dei Comuni un insieme di due o più comuni che hanno l’obiettivo condiviso di esercitare congiuntamente diverse funzioni di loro competenza. Ciò significa che i singoli comuni si uniscono e trasferiscono alle unioni funzioni e servizi.
Ma, a detta di Audino e non solo a quanto pare, l’Unione non funziona, ed è come se non esistesse.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.