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06 Novembre 2017 - 10:52
Una precisazione. E’ stata la Genco srl e non Nova Coop a depositare al Tar un ricorso contro il Comune con tanto di richiesta danni, per un paio di milioni di euro. E’ già stata fissata la prima udienza e si terrà il 7 novembre.
Ed è, non a caso, di Genco srl, amministrata da Valter Martinetti, la proprietà dei terreni (circa 13.500 metri quadri) su cui Novacoop vorrebbe aprire un’Iperstore di 2.500 metri quadri. Parliamo di un’area tra corso Nigra e via Di Vittorio, proprio davanti al Movicentro, all’interno della quale si prevede la demolizione di due fabbricati, tra cui l’ex casa Molinario (che un tempo ospitava il centro prenotazioni unico dell’Asl To4), la realizzazione di un parco urbano di 1.300 metri quadri con tanto di percorso ciclo pedonale, una nuova piazza di fronte alla stazione e varie modifiche alla viabilità, non in ultima due rotonde. S’aggiunge, evidentemente, l’Iperstore.
Valter Martinetto e i curatori del proegetto (lo Studio Casalatina) non ne fanno solo una questione politica, ma anche tecnica ed economica (solo per Casa Molinario hanno speso 750 mila euro). C’è che in un certo senso erano stati ben impressionati da assessori e consiglieri. Ma c’è anche che pernsano di avere tutto il diritto di costuire non foss’altro che il nuovo fabbricato pareggerebbe i conti con i due vecchi edifici da abbattere pari a 12.676 metri cubi. E che, tradotto il tutto in metri quadri, si andrebbero ad utilizzare appena 4.814 metri rispetto ai 6.754 consentiti dal piano regolatore.
Con in una mano le cartine e nell’altra la delibera del consiglio regionale del 2012 sulla programmazione urbanistica del commercio al dettaglio, non hanno dubbi. “Noi siamo in A3 e non in A1” sottolineano. Essere in A1, cioè in centro storico, significa non poter fare quasi nulla, essere in A3, al contrario, quasi tutto, compreso un negozio con una superficie di 2.500 metri quadri.
Peccato che il progetto in consiglio comunale non sia mai arrivato. Peccato che il “no”, prima ancora che politico, sia arrivato dal Suap (Sportello unico delle attività produttive), cioè dall’Ufficio tecnico.
Peccato che il Comune, abbia detto “no” addirittura due volte.
Al primo, che faceva riferimento ad un’operazione di “variante semplificata al piano regolatore” ne è infatti seguito un secondo, sulla base di una memoria tecnica, inviata da Genco a sostegno della legittimità, della congruità e della completezza degli elaborati presentati.
In ballo c’è un investimento da 14 milioni di euro, di sicuro il più grande che Ivrea abbia visto negli ultimi anni.
Se ne era parlato anche nell’ambito di una commissione consigliare sull’assetto e uso del territorio, riunitasi nel mese di luglio.
“E’ una questione tecnica – aveva sottolineato e ancora sottolinea l’assessore Giovanna Codato – E’ vero che abbiamo sollevato delle eccezioni che fanno riferimento allo strumento urbanistico utilizzato della “variante semplificata”. Molto in sintesi, la legge regionale consente in deroga al piano regolatore, l’apertura o l’ampliamento di un’attività commerciale ma solo se non esistono terreni idonei da un’altra parte. In questo caso ce n’è uno verso Burolo, dalle parti del carcere… ”.
Che è pero come dire a uno che si è comprato un terreno per costruirsi la casa che lì non la può fare e deve andare a sbattere la testa da un’altra parte.
Il dibattito, in commissione, si era concentrato anche su altri aspetti, anche perchè Genco srl si era dichiarata disponibile ad acquistare il parcheggio dell’Olivetti Multiservices mettendolo a disposizione del pubblico e con l’ipermercato sarebbero arrivati anche prati, aiuole e alberi.
“Si tratta di un bell’investimento – aveva marcato stretto Tognoli – Non bisogna buttare all’aria tutto, come è già successo qualche anno fa con l’Esselunga. Rinunciare all’Ipercoop significa rinunciare anche a degli interventi urbanistici magari concordati…”.
Scettico Comotto, pronto a rivendicare un dibattito in consiglio comunale che, probabilmete, non si terrà mai. A meno che il Tar, già a partire dal prossimo 6 novembre, non dia ragione a Genco, riaprendo di fatto tutti i giochi.
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