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SAN CARLO. L'amministrazione? Manca un po' il dialogo

SAN CARLO. L'amministrazione? Manca un po' il dialogo

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tefano Audino è consigliere comunale di minoranza del Movimento 5 Stelle  dal 2014.

Già da 4 anni, però, aveva cominciato a seguire le dinamiche dei pentastellati. Un percorso intrapreso per “cambiare quest’Italia che va in uno strano modo”, prima con il Movimento dei Cittadini di Torino, poi per un breve periodo nel Movimento dei Forconi e infine proprio con il Movimento 5 Stelle Ciriè e Valli di Lanzo. A due anni e mezzo dall’insediamento da consigliere, Audino tira le somme della sua esperienza.   

Audino, come ha amministrato il sindaco in questi due anni e mezzo?

Noi siamo entrati in questa amministrazione da “non competenti”, nel 2014. Il primo periodo è stato una fase di studio abbastanza agguerrito per conquistare la nostra posizione all’interno del consiglio comunale perché venivamo visti come non preparati, rompiscatole, e quindi abbiamo passato il primo anno e mezzo a studiarci tutto, a controllare ogni cosa che la giunta faceva o non faceva. Adesso abbiamo trovato una situazione più tranquilla, abbiamo cominciato a chiacchierare, si può parlare, abbiamo guadagnato il nostro posto. Sicuramente noi magari avendo idee diverse a quelle della “vecchia politica” avremmo dato la precedenza ad altre cose in materia di investimenti, avremmo dato precedenza a qualcosa di più urgente al momento, rispetto a questa amministrazione, poi non si può dire che abbiano amministrato male. Le cose sono da fare, vengono ordinate da più in alto. Forse quello che posso criticare a questa amministrazione è il poco dialogo con l’opposizione. Non ci rendono molto partecipi di quello che fanno. Non posso esprimermi in maniera negativa perché comunque sono state fatte anche cose che andavano fatte per San Carlo, nelle possibilità di questi momenti, dove ci sono tagli da parte di Roma, che si rifanno sullo stato e di conseguenza sui comuni.

Qual è il più grande merito del sindaco?

La metto in maniera ironica. L’unica cosa che siamo riusciti a farci approvare: i defibrillatori automatici nelle scuole e i corsi per utilizzarli. 

Qual è invece il più grande demerito?

Prima di tutto quello di non coinvolgerci molto, perché abbiamo anche noi delle belle idee, ma non veniamo presi in considerazione. Non cercano il nostro appoggio. Il più grande demerito è quello di non aver fatto passare un mio emendamento dove chiedevo che potesse essere nominato un assessore esterno. Praticamente qualche mese fa abbiamo rivisto il regolamento comunale per quello che riguarda le elezioni, nel dettaglio chi può o non può essere nominato assessore in giunta. Non c’era la possibilità di nominare un assessore esterno, ovvero non parte della lista candidata. Nel nostro comune non è presente questa voce, il che non trovo sia democraticamente corretto.

Cos’ha fatto in questi 2 anni e mezzo il suo gruppo?

Siamo partiti dallo studio di tutto quello che è avvenuto negli ultimi anni in amministrazione, dal piano regolatore, alle delibere del sindaco, al sociale, abbiamo controllato tutto tentando di inserirci dentro qualche nostra idea, poche han trovato riscontro positivo altre risposte negativa, anche se potevano essere approfondite in maniera migliore, e magari con un piccolo sforzo in più si poteva provare a metterle in atto. Per esempio il baratto amministrativo. È vero che sarebbe complicato da fare ma sarebbe una bella iniziativa, che hanno adottato anche altri comuni. Il baratto amministrativo consisteva nello svolgimento, da parte dei cittadini, di lavori socialmente utili, in cambio di alcuni sgravi in materia di tasse e aliquota, per venire incontro alle problematiche di questo periodo. So che può essere complicato, ma a noi piacerebbe vedere almeno i tentativi da parte dell’amministrazione, invece ci sembra che ogni tanto non ci si provi neanche. Per esempio abbiamo portato alcuni fondi che era possibile ottenere a livello regionale, da cui si poteva attingere, ma l’amministrazione ha dato la negativa. Fondi difficilissimi da ottenere, però ci si poteva provare.

Qual è la priorità da affrontare adesso?

C’è da fare un discorso più ampio, a livello territoriale. A me piacerebbe tanto vedere tutti i sindaci della nostra area unirsi per fare una giusta protesta contro la regione, che poi si ripercuoterà sullo Stato perché non è possibile abbandonare un territorio in questa maniera ,dal punto di vista dei soldi, perché hanno tagliato tutto. È veramente difficile gestire i comuni in questa situazione. Mi piacerebbe vedere il territorio unito, al di là delle idee politiche, per farsi ascoltare. Questo a livello un po’ più ampio, alla luce di quello che sta succedendo anche a livello di legge elettorale.

Di cosa ha bisogno San Carlo?

Noi siamo un paese particolare. Siamo solo 3900 abitanti, un paese tranquillo, a San Carlo non ci sono cose così urgenti. A breve ci incontreremo con la giunta che ci deve spiegare tutto il progetto della nuova scuola che nascerà qui a San Carlo. I problemi sono quelli di tutti i comuni, come ad esempio il dare una mano a chi non ce la fa. Ma sono interventi che già facciamo a livello comunale. Si dovrebbero riasfaltare alcune strade, ma non ci sono i soldi, quindi sarebbe una polemica sterile da parte mia che non voglio fare. Se mi avessi fatto queste domande due anni fa avrei risposto in maniera un po’ più colorita, ma una volta capite tutte le difficoltà e le problematiche a cui va incontro un’amministrazione… sicuramente avremmo preferito incanalare gli investimenti fatti in altri interventi.

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