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12 Ottobre 2017 - 09:39
cinghiale
“Al mese di settembre 2017 il numero di domande degli agricoltori per danni da fauna selvatica alle coltivazioni ha già raggiunto quelle presentate in tutto il 2016”.
E’ la denuncia di Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino, che aggiunge: “Questo ci dicono i dati raccolti dalla Coldiretti nell’area di tutto il chivassese. Rispetto al 2016, nell’anno in corso, i danni denunciati sino a oggi sono aumentati in modo significativo: del 40% per il mais, del 23% per l’orzo, del 86% per le nocciole e del 50% per l’arboricoltura. E i dati del chivassese sono uno specchio di quanto sta avvenendo nei campi di tutta la provincia torinese: infatti numeri non diversi arrivano dagli agricoltori di tutta la provincia”.
Michele Mellano, direttore di Coldiretti Torino, aggiunge: “Questo significa che l’emergenza cinghiali e selvatici si conferma in tutta la sua gravità. E il numero di domande aumenta nonostante il limite imposto dalla normativa de minimis che blocca i risarcimento a quota 15 mila euro nel triennio. Tutto ciò, troppo spesso, è diretta conseguenza del contenimento degli ungulati non ancora sufficiente. Lo scorso anno è stata attuata la riforma regionale per gli Atc e i Ca e questo, di fatto, in alcuni casi, ha significato la riduzione degli abbattimenti dei cinghiali. Coldiretti segnala che, sinora, non si evidenziano ancora effetti significativi sulla riduzione della popolazione degli ungulati e, come se non bastasse, gli agricoltori continuano sempre a essere risarciti con tempi troppo lunghi”.
“Alla luce dell’oggettivo e significativo aumento del numero di denunce per danni da fauna selvatica per le colture – chiude il presidente Fabrizio Galliati – gli agricoltori torinesi chiedono agli enti preposti di procedere celermente con le operazioni di contenimento e gli abbattimenti”.
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