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02 Ottobre 2017 - 06:02
Ivrea poliambulatorio
Incredibile ma vero. A poco più di un anno dall’apertura del nuovo Poliambulatorio di via Natalie Ginzburg, costato qualcosa come 15 milioni di euro, si metterà nuovamente mano al portafoglio per ampliare il piano terreno, dove sono ubicati il centro prelievi, l’accettazione e la sala d’attesa. “Non avevamo previsto un così grosso numeri di utenti...” si sono giustificati dalla Direzione Generale dell’Asl To4. E detta così vien quasi la pelle d’oca considerando che risulta impensabile ipotizzare che quei numeri siano cambiati dal giorno alla notte, da una settimana o da un anno all’altro.
Comunque c’è già un progetto, firmato dall’architetto Antonio Besso Marcheis di Torino, che di metri quadri ne prevede la bellezza di 270. Protocollato in Municipio e già finito all’attenzione della Commissione consigliare e nel mirino delle opposizioni.
Perchè? Perchè il Poliambulatorio, che è di 8 piani, era già stato costruito in deroga allo strumento urbanistico e perchè, anche per l’ampliamento - guarda un po’ - si dovrebbe chiudere un occhio per consentire un cambio di destinazione d’uso.
“Però c’è un interesse pubblico” commenta l’assessore Giovanna Codato, evidentemente imbarazzata.
E se c’è l’interesse pubblico, basta scriverlo in delibera, approvarla in consiglio comunale e “tutto va bene madama la marchesa”. Si può fare, rifare, disfare, buttare giù e rifare di nuovo tutto da capo. Lo dice la legge e tanto ci deve bastare.
“I soldi che si spenderanno sono pubblici - punta il dito il consigliere comunale di opposizione Francesco Comotto - E’ vero che il poliambulatorio è dell’Asl però i progetti sono stati controllati anche dai nostri tecnici e, soprattutto dai nostri assessori. Non si possono accampare scuse. E’ così che si lavora..?.”.
Vero è che non c’è stato giorno, in questi ultimi due anni, in cui i cittadini non si siano lamentati di qualcosa che non va. E si comincia con gli spazi insufficienti, ma si finisce con i parcheggi, che anche quelli, guarda un po’, nessuno li ha previsti e c’è chi tutti i santi giorni si ritrova a dover parcheggiare in stazione e a farsela a piedi per arrivare fin laggù.
Poi c’è il giallo delle strisce pedonali e del contributo di 30 mila euro versato dall’Amministrazione all’Asl To4 per realizzare un passaggio pedonale in contemporanea con la costruzione di una pensilina non prevista e quando piove c’è chi l’acqua se la prende tutta.
“Trenta mila euro per 25 metri quadri di passaggio pedonale?” si erano chiesti e avevano chiesto al sindaco, con la faccia allibita, sempre i soliti Francesco Comotto e Alberto Tognoli. Calcolatrice alla mano un costo di 1.200 euro al metro quadro. Che per delle strisce sono tanti, sono troppi e si giustificano solo se i soldi servirano anche per farci altro, per esempio la pensilina, a cui dovrebbe però provvedere l’Asl, trovandosi all’interno di una sua proprietà.
Insomma è sempre la stessa storia. Una storia all’italiana di un’Asl all’italiana che ne fa una giusta solo ogni tanto, più affacendata com’è a inventarsi concorsi sullo stress del personale.
Rimanendo in tema, però ce n’è ancora una, bellissima da raccontare. Ed è la posa dei tubi per portare il gas all’ospedale. I lavori e i disagi hanno coinvolto tutta la città e i cittadini.
Bene! Sapete che c’è? C’è che i tecnici dell’Asl avevano previsto di posizionare la centrale termica sul tetto (proprio così!) e di recente qualcuno ha fatto loro notare che per questione di stabilità dell’edificio sarebbe meglio pensare a un altro posto...
E la direzione?
E la Direzione, (mumble, mumble) neanche fosse finita dentro ad un fumetto di Topolino, ancora lo sta cercando...
Benedetta sanità!
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