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12 Settembre 2017 - 11:43
Concetta Iolanda Candido è ritornata a casa, nella sua città. Mercoledì 6 settembre, è stata trasferita all’Ospedale di Settimo. E’ stata dimessa dal Centro Grandi Ustionati del Cto di Torino, dopo essere stata ricoverata d’urgenza in seguito alle ustioni riportate negli uffici dell’Inps, quando la settimese si è data fuoco come segno estremo di protesta per ottenere la quota degli arretrati del Naspi, così si chiama il sussidio di disoccupazione. La donna di 46 anni era stata ricoverata nel reparto diretto dal dottor Maurizio Stella dallo scorso 27 giugno. “È una nuova tappa - commenta la donna, felice di avvicinarsi a casa - . Il percorso è ancora lungo e il mio obiettivo è di tornare ad essere completamente autonoma”. E’ sempre stata circondata dall’affetto dei suoi familiari. “Non la lasceremo sola - assicura il fratello Giuseppe - Lei, in questi mesi, è stata seguita, protetta, coccolata. E continueremo a farlo”.
La vicenda è stata ripresa dalla “Vita in Diretta”, sempre nel pomeriggio del 6 settembre su Rai Uno. La donna, che all’inizio dell’anno era stata licenziata dal pub birreria in cui lavorava, si era recata all’Inps di corso Giulio Cesare per avere informazioni sugli arretrati del Naspi. Di fronte all’ennesimo ostacolo burocratico, si è cosparsa con del liquido infiammabile e ha innescato un accendino. E’ stato sufficiente un movimento brusco perché i suoi indumenti prendessero fuoco, riportando ustioni sul 30% del corpo. A salvarla è stato un marocchino, Anas Sabi di 30 anni, in fila dietro di lei. “C’era un ragazzo che cercava di bloccarla. Ha un accendino, diceva. E’ stato un attimo e l’ho vista in fiamme - racconta Anas alle telecamere de “la Vita in diretta” - . Mi son ricordato che c’era un estintore alla macchina del caffè e sono andato a prenderlo. Prima ho schiacciato, ma poi mi sono accorto che c’era un blocco di sicurezza. Così, l’ho tolto e ho spruzzato due volte. Il fuoco si è spento subito. A me vengono ancora i brividi, quando penso a quella scena. Mi farebbe piacere restare amico della signora, certo. Anche perché amici non ne ho”. Anas è diventato un fratello, come ha detto anche Giuseppe Candido, di nuovo davanti alle telecamere della Rai. “Siamo andati a trovarlo a pranzo, a casa sua, io e l’altro fratello di Concetta – racconta Giuseppe Candido – . Abbiamo conosciuto anche i suoi genitori” .
La troupe della “Vita in diretta” su Rai Uno ha girato le prime immagini dall’ospedale di Settimo. La giornalista Deborah Ergas lo ha definito a più riprese “un centro di eccellenza di medicina riabilitativa”. Durante il collegamento, insieme alla giornalista, c’erano il fratello Giuseppe Candido e la sorella Maria Teresa. Il compagno di Concetta, Roberto, era appena uscito dall’ospedale.
“Concetta era esasperata perchè aveva visto che l’importo accreditato non corrispondeva a quello che le spettava, con tutti gli arretrati – dice Giuseppe - . E non stiamo parlando di cifre da capogiro: lei guadagnava 600 euro al mese. Era stata licenziata il 13 gennaio, le mancavano ancora quei mesi che precedevano maggio, mese in cui ha ricevuto la Naspi. Per chi vive con 600 euro al mese, è importante”. In studio, c’era anche l’avvocato Letizia Morello. “Al di là dei contenziosi –ha detto in studio - . Parliamo di una persona che dopo dieci anni di lavoro guadagnava 600 euro al mese. In un sedicente stato sociale come siamo, bisognerebbe ripartire da una dignità del lavoratore”. Infine, Giuseppe ha salutato tutti in diretta: “Ho due obiettivi: il primo è quello di vedere Concetta ristabilita e risolvere i suo problemi – conclude – e poi vorrei avviare una collaborazione con l’Inps per una maggiore sensibilizzazione verso il pubblico”. Perchè basta davvero poco per dare luce alle speranze.
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