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02 Settembre 2017 - 10:12
Ha chiuso per sempre gli occhi intorno alle 8 di mercoledì scorso. Dario Casarin, Alpino e storico Arancere nella squadra dei Diavoli del Carnevale di Ivrea. E’ morto all’età 63 anni su un letto dell’ospedale di Ivrea dove era ricoverato da circa un mese.
Negli ultimi anni i problemi ripetuti al cuore lo avevano fatto spesso tribolare ma nonostante tutto aveva continuato a vivere con la verve e l’allegria di sempre. Solo recentemente le sue condizioni di salute sono peggiorate. Un mese fa una violenta ischemia celebrale l’aveva bloccato a letto.
Dario Casarin era molto conosciuto nell’eporediese. Lavorava alla Scs, l’azienda con sede ad Ivrea che si occupa dello smaltimento e della raccolta dei rifiuti in tutto il territorio intorno alle rosse torri.
Prima ancora aveva gestito un distributore di benzina a Loranzè e, andando ancora indietro nel tempo, aveva gestito la ditta Panda Car che noleggiava furgoni e vetture a Banchette.
Casarin era, soprattutto, una figura di spicco nel mondo dell’associazionismo.
Non solo aveva tirato ma era stato tra i fondatori della squadra aranceri dei Diavoli dello Storico Carnevale di Ivrea e tra gli ideatore di Diavolandia, la struttura coperta allestita in piazza Freguglia che fa da punto di ritrovo nei giorni della battaglia delle arance e centro delle serate di festa durante tutto il periodo dal giovedì grasso al martedì delle premiazioni.
E poi Casarin era un ex Alpino con il titolo di sott’ufficiale di complemento ottenuto dopo il corso ad Aosta e solo quattro anni fa, insieme agli amici Gianpiero Arnodo e Giovanni Rolla, aveva fondato il Gruppo Alpini di Alice Superiore all’interno del quale ricopriva la carica di presidente.
I funerali sono stati celebrati, venerdì pomeriggio, nella chiesa parrocchiale di Lessolo. Lascia la moglie Silvana e il figlio Valerio.
Alla cerimonia funebre hanno partecipato numerosi gruppi Alpini e la consueta preghiera dell’Alpino è stata letta dai suoi amici solo al termine del rito religioso anziché, come prassi, letta durante la funzione.
“Dario ci mancherai veramente tanto, resterai un ricordo sempre vivo e sempre presente in tutti noi ed anche una lacrima che scenderà sempre a rigare, per un istante, il volto o la gola di tutti i tuoi Alpini” sono le parole di cordoglio pronunciate dagli amici Giovanni Rolla e Gianpiero Arnodo a nome di tutti i soci del Gruppo di Alice Superiore, paesino nel cuore della Valchiusella a pochi km di distanza da Lessolo.
“Era una persona semplice, sempre con il sorriso - lo ricorda inoltre Antonio Vernetto “Didon”, presidente dei Diavoli -. Una persona eccezionale, uno di noi. Una persona vecchio stampo. Lui diceva sempre ai giovani di fare tutte le cose con serenità, onestà e rispetto di tutti. Ci ha lasciati prematuramente e ci mancherà”.
La squadra era presente al funerale con il gagliardetto, la maglia rossa ed il foulard dei Diavoli. Vanni Lanfranchi ha tenuto il discorso al camposanto. Ha letto il contenuto di una pergamena che Casarin aveva donato tempo or sono, in seguito ad un furto subito nella sua abitazione. Temeva che i ladri gli avessero portato via il forchino d’oro donato dalla squadra per i vent’anni di tiro. Poi era riuscito fortunatamente a trovarlo. L’aveva inserito allora in un quadro e riconsegnato alla squadra “come simbolo per un futuro di battaglie, feste e meritate vittorie”.
“Diavoli - è scritto - siate orgogliosi dei vostri valori, della lealtà e dell’autentica amicizia”.
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