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STRAMBINO. Si sapeva che il ponte era a rischio crollo... Atti alla Procura?

STRAMBINO. Si sapeva che il ponte era a rischio crollo... Atti alla Procura?
Che il Ponte sul Chiusella fosse a rischio crollo si sapeva. Dal lontano 2009. A quell’anno risalgono le prime segnalazioni inviate dal comune (ente proprietario) all’Aipo (Agenzia Interregionale per il fiume Po che si occupa anche sei suoi affluenti). Si sapeva tanto è vero che nel 2013 fu pronto il progetto, dopo sopralluoghi e verifiche con l’ufficio tecnico. C’era lo studio e c’erano i soldi: 685mila euro stanziati a bilancio, da allora in avanti, e in tutte le relazioni previsionali pluriennali. Solo uno scoglio: allora il patto di Stabilità metteva alle stretti i comuni ed impediva anche a chi aveva bilanci super virtuosi e grossi avanti di spendere. L’Amministrazione Comunale di Strambino si era trovata così davanti ad un’unica via: spronare gli enti superiori ad allentare il Patto di Stabilità. Perché sforare avrebbe comportato grosse penali. L’allentamento è arrivato, ma solo nel 2015, quando ormai era insediata la nuova amministrazione. Perché allora, in questi due anni, il sindaco Sonia Cambursano non ha utilizzato quella somma? Se lo avesse fatto il ponte non sarebbe crollato com’è accaduto il giugno scorso in una sequenza di fatti peraltro piuttosto bizzarra: il sindaco aveva firmato l’ordinanza per la demolizione del manufatto secolare (la struttura di via Maioletto, in frazione Cerone, risaliva alla seconda metà dell’Ottocento) poi crollato dopo pochissimi giorni solo dopo svariate segnalazioni da parte degli agricoltori, preoccupati nell’attraversare con i loro trattori, al fine di raggiungere le campagne, un ponte il cui pilastro centrale stava, vistosamente, cedendo. E solo perché, a quel punto, l’Aipo aveva comunicato che non c’era più nulla da fare. Che sarebbe stato troppo tardi, dopo così tanto tempo, qualsiasi intervento di ristrutturazione. Ha rischiato grosso, Sonia Cambursano. Ha rischiato che qualcuno di lasciasse le penne. Giovedì scorso, durante l’annuale incontro convocato con la popolazione per la presentazione del bilancio, in frazione Cerone, l’assessore alla viabilità Fabio Cignetti con una sincerità disarmante lo ha detto chiaro e tondo. “Monitoraggio del ponte? Ma noi mai lo abbiamo fatto…” ha detto, e ribadito, ad apposita domanda del consigliere comunale Roberto Rossi De Paoli. In due anni, dunque, mai svolto un monitoraggio mentre quei 685mila euro, che si potevano ormai utilizzare, sono spariti da tutti i bilanci e da tutti i Dup andando a gonfiare invece voci come la realizzazione di un cappotto per la palestra comunale. E intanto in giro per il paese sono circolate voci che incolpano la passata amministrazione. “Ma quel ponte non doveva cadere, se erano stati realizzati dei lavori già nel 2013” s’è messo a dire qualcuno alla riunione di giovedì. Allibita l’opposizione, che allora era in maggioranza. “Con il Patto di Stabilità che ci legava le mani, nel 2013 abbiamo potuto realizzare soltanto lavori urgenti per la messa in sicurezza per circa 100mila euro - ricordano Roberto Rossi De Paoli e Gisella Revigliono, consiglieri della lista “Per Strambino”, insieme a Fabio Cordera -. Ma quel progetto, da quasi 800mila ero complessivi, andava portato avanti, e dal 2015 le nuove disposizioni del governo nei confronti dei comuni lo avrebbero permesso. Perché è stato completamente abbandonato, invece, da questa Amministrazione? Salvo convocare un consiglio comunale, l’altra settimana, per mettere insieme 100mila euro soltanto per la costruzione di un guado mentre, nel frattempo, nel bilancio è spuntata la costruzione di un ponte nuovo per 800mila euro. A conti fatti questo comportamento causerà addirittura un costo aggiuntivo di 300mila euro che potremmo definire un danno erariale”. Tanto è vero che all’incontro Rossi non si  risparmiato: ha proposto pubblicamente - di fronte a quelle accuse sconcertanti - di inoltrare gli atti alla Procura per verificare a chi siano ascrivibili queste responsabilità.
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