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11 Luglio 2017 - 16:21
E’ ancora senza un nome e un volto la persona che, nella notte fra domenica e lunedì della scorsa settimana, ha deciso di prendere un’arma ad aria compressa e a sparare ripetutamente nella zona di via Amati a Venaria, all’altezza del centro di incontro Rigola.
Due i giovani raggiunti dai pallini, con una ragazzina di quindici anni che è stata colpita al petto, costringendola a recarsi in ospedale - accompagnata dagli amici e dai genitori - per gli accertamenti clinici del caso: per fortuna niente di preoccupante, a parte quel livido tendente al viola che tenderà a sparire nel volgere di pochi giorni.
Nel rione Rigola, che confina con Torino, intanto sale la paura. I giovani, in questi giorni senza scuola, passano gran parte del pomeriggio proprio lì, a giocare a calcio o a basket piuttosto che semplicemente ad ascoltare musica sulle panchine, mentre gli anziani si divertono a loro volta nei locali del centro polifunzionale.
“Se continueremo a passare le serate qui? Sì, ma abbiamo paura - ammettono i giovani, tutti fra i 14 e i 17 anni - perché non è bello sapere che sopra di te possa esserci una persona che, all’improvviso, possa prendere un fucile o una pistola ad aria compressa e possa puntartela addosso, con il grande rischio di ferirti alla testa, al corpo o agli occhI”.
Per loro quella persona potrebbe aver agito per via dei rumori serali, degli schiamazzi per la precisione: “Cerchiamo di fare poco rumore, perché sappiamo che le persone hanno diritto a stare tranquille alla sera. Ma siamo giovani: a Torino per andare in centro dobbiamo prendere i mezzi e i nostri genitori per mezzanotte al massimo ci vogliono giustamente a casa. Più che stare qui o andare a fare un giro in centro a Venaria non possiamo fare. A volte ci scappa la risata, facciamo rumore con il pallone o con la musica. Ma siamo noi stessi a darci una regolata. E d’ora in poi faremo ancora più attenzione…”.
Intanto i carabinieri della compagnia di Venaria stanno procedendo con le indagini. I militari sono stati i primi ad arrivare sul posto dopo la chiamata degli amici della 15enne, cui ha fatto seguito quella di un 17enne, colpito alla spalla ma senza dover ricorrere alle cure mediche ospedaliere.
Per ora, l’autore non è stato scovato. Ma se dovesse essere individuato, rischia una denuncia e una sanzione amministrativa per “getto di cose pericolose, esplosioni pericolose, procurato allarme e lesioni personali”.
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