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IVREA. Il Canavese fuori dalla crisi? Lo dice persino Confindustria

IVREA. Il Canavese fuori dalla crisi? Lo dice persino Confindustria

addetti al magazzino, una delle figure più richieste del settore dll'industria

Come va l’andamento occupazionale in Canavese? Dai primi quattro mesi del 2017, i segnali che arrivano dai centri per l’impiego sono più che positivi. Sentite un po’.

I dati relativi all’andamento occupazionale nelle aree di competenza dei Centri per l’Impiego di Chivasso, Ciriè, Cuorgné e Ivrea, riferiti al periodo da gennaio 2017 a maggio di quest’anno, sono piuttosto incoraggianti.

E’ quanto hanno illustrato, in conferenza stampa a Ivrea, i vertici di Confindustria Canavese.

Il nostro territorio sembra vedere finalmente una svolta sul fronte occupazionale: tra gennaio e aprile 2017, il sistema produttivo canavesano ha assunto 15.511 lavoratori mentre le uscite sono state 12.725. La differenza (+ 2.786 occupati) lascia intendere che per il Canavese la ripresa dell’occupazione potrebbe essere iniziata.

Le figure professionali più richieste in questi primi mesi dell’anno sono, nell’industria, contabili, addetti al magazzino, assemblatori elettronici, programmatore software, muratori, elettricisti, tecnici commerciali, operatori macchine CNC. In quello dei servizi, cuochi esperti, aiuto cuochi, baristi, camerieri di sala, estetisti qualificati, banconisti, operatori fiscali, receptionist, addetti paghe e contributi, autisti e magazzinieri.

I dati che riguardano il Canavese riflettono in linea di massima la tendenza nazionale. Secondo l’analisi congiunturale del mese elaborata dal Centro Studi Confindustria in marzo il numero di persone occupate è rimasto pressoché invariato rispetto a febbraio (-7mila unità); rispetto a un anno prima, il 1° trimestre 2017 si è chiuso con un incremento delle persone occupate pari all’1,1% (+248mila unità), una variazione della stessa entità di quella dei due trimestri precedenti, ma meno ampia rispetto al +1,7% registrato nella primavera 2016. Crescono i lavoratori a tempo indeterminato (+277mila, +1,3%), sebbene con l’esaurirsi degli sgravi contributivi si smorzi la loro quota sul totale dell’aumento dei dipendenti: il 38,7% dal 61,7% nel trimestre precedente (95,7% nel 1° trimestre 2016). sono aumentati i lavoratori dipendenti (+63mila, +0,4%) a fronte di un calo degli indipendenti (-70mila, -1,3%).

La ripresa del mercato del lavoro ha interessato anche i giovani che, in Italia come in altri paesi, sono stati i più colpiti dalla crisi. 

Sempre secondo il CSC il tasso di occupazione dei 25-29enni è aumentato di 3,8 punti percentuali da fine 2013 a metà 2016, quello dei 15-24enni di 1,7 punti.

Anche per quanto concerne la Regione Piemonte, dai dati emersi nell’ultima indagine congiunturale di Confindustria Piemonte, le previsioni di occupazione sono positive (dal +2,4% di dicembre passano a +9,4%) con CIG in ulteriore calo (scende di 5 punti percentuali e interessa il 10,3% delle aziende): una quota così bassa di imprese intenzionate a ricorrere a questo strumento non si registrava dal 2008, certamente anche a causa delle modifiche normative che ne limitano l’utilizzo. Anche a livello nazionale, secondo i dati INPS, nel mese di maggio 2017 il numero di ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate è stato paria 39,1 milioni, in diminuzione del 37% rispetto allo stesso mese del 2016 (62,1 milioni).

I dati che riguardano il territorio canavesano evidenziano una situazione che si presta a una lettura in chiave positiva. L’indicatore più significativo riguarda la differenza tra il numero di assunzioni e il numero di cessazioni, riferite ai primi quattro mesi dell’anno: un netto segno positivo (+2786) che induce a guardare con sempre maggior ottimismo al futuro.

Nel dettaglio, le assunzioni, considerati i CPI di Ivrea, Cuorgnè, Ciriè e Chivasso nel loro complesso, sono state 15.511 e le cessazioni 12.725. Per quanto concerne la tipologia di contratto, si è registrata una chiara prevalenza di contratti a tempo determinato: in totale sono stati 10.114, mentre i contratti a tempo indeterminato sono stati 1.484.

Anche per quanto concerne il lavoro giovanile le note sono positive: le assunzioni dei giovani nella città Metropolitana hanno registrato un segno positivo (+0,3% rispetto all’anno precedente) e, nello specifico, Ivrea, Ciriè, Chivasso registrano trend positivi (rispettivamente 9,5; 2,1; 3,5).

I segnali sono incoraggianti e confermano le stime di Confindustria e l’indagine effettuata presso le aziende”, commenta Cristina Ghiringhello, direttore di Confindustria Canavese. “I dati sulla disoccupazione giovanile, però, pur essendosi verificata un’espansione delle opportunità lavorative anche per i giovani, sono ancora preoccupanti. Serve un sempre maggiore raccordo tra scuola e impresa, università e aziende del territorio per portare le competenze dei giovani all’interno delle realtà imprenditoriali”.

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