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05 Dicembre 2013 - 11:36
Il Sindaco di Quassolo Elena Parisio
Quassolo delibera sul priogassificatore. Lo ha fatto mercoledì sera, all'indomani dell'incontro a Borgofranco. Due, anche in questo caso, i documenti all'ordine del giorno. Uno più diplomatico, presentato dalla maggioranza, per esprimere opposizione a qualsiasi impianto di trattamento a caldo dei rifiuti. L'altro firmato dal gruppo di minoranza riformatosi sotto il nome di "Non bruciamo la Valle Dora" (formato da Stevanella, Quercia e Andrina) per dire un secco no alla sperimentazione, senza se e senza ma. A scombussolare il Consiglio è stata però una porposta di integrazione proposta sul momento dal Sindaco Elena Parisio per prendere atto, in buona sostanza, che la sperimentazione è partita e non si può arrestare, alla luce delle recenti dichiarazioni rese dall'Assessore provinciale Ronco.
"Voglio coerenza – ha motivato Parisio – non possiamo dire che non vogliamo una cosa che lo stesso Ronco ha detto che non si può fermare". Polemico Stevanella secondo cui "se ci opponiamo, comunque, disincentiviamo al società all'insediamento nel sito che si trova a poche centinaia di metri dalle case di Quassolo". Ancora più polemico Leo Martinetto: "l'integrazione va bene, non capisco perchè questo accanimento sul pirogassificatore, non vedevo tutto questo interessamento ai tempi della Silfab che era molto peggio, addirittura a rischio Seveso (Comune nella Brianza dove nel 1976 fuoriuscì da un'azienda una nube di dioassina ndr)".
Il risultato è stato uno sparpagliamento di voti. L'integrazione al documento originale, già deliberato dalla Giunta all'inizio di novembre, è stato votato dalla maggioranza con l'unica eccezione di Luca Bernabè che si è invece schierato contro unendosi alla mozione presentata dal gruppo "Non bruciamo la Valle Dora". Gustavo Giugler, nuovo consigliere della minoranza subentrato a Daniela Cervellin ma rimasto fuori dalla costituzione del nuovo gruppo, si è accodato alla maggioranza e si è astenuto, come ha fatto anche Parisio, sulla mozione di Stevanella e Co.,
Giovanni Andrina ha votato a favore di entrambe le proposte sottolineando che "emergono chiaramente due visionii diverse ma ritengo che sia prioritario fare rete perchè in una democrazia moderna le iniziative che toccano i diritti costituzionali delle persone devono essere trattate con le pinze, essere a favore degli inceneritori è miopia".
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