Venerdì 19 maggio gli studenti della classe 5 B del Liceo “Aldo Moro” di Rivarolo saranno presenti al Salone del Libro di Torino: non in qualità di visitatori dell’esposizione ma di protagonisti, insieme alle loro insegnanti d’Inglese Maria Elena Coha e di Storia Claretta Coda. Alle 19 presenteranno infatti il volume “Partigiani australiani nel Biellese”, edizione italiana di “Australian Partisan”, scritto da Lynette Oates e Ian Sproule, nel quale quest’ultimo racconta le esperienze sue e dei suoi compagni di prigionia nel nostro paese. I ragazzi del liceo hanno tradotto l’opera, arricchendola con molteplici contributi inediti provenienti dall’Australia: testimonianze, fotografie, articoli, chiarimenti ed approfondimenti. Chi non conosce i precedenti, potrebbe chiedersi cosa c’entrino i prigionieri del biellese con Rivarolo e che senso abbia pubblicare ed addirittura portare al Salone un lavoro scolastico. In realtà non si tratta di esercitazioni più o meno riuscite ma di una ricerca complessa ed articolata, che prosegue ed allarga uno studio iniziato tre anni fa dagli allievi dell’allora 3 B con le medesime insegnanti. Avviata con intenti puramente didattici, la traduzione dall’inglese del volume “Alpine Partisan” di Alfred Southon - il prigioniero di guerra britannico che sopravvisse alla Tragedia del Galisia – si era trasformata in corso d’opera in qualcosa di più complesso: l’insegnante di Storia, alla quale era stato chiesto di occuparsi dell’introduzione, si era infatti ritrovata tra le mani un materiale così interessante sulle vicende dei prigionieri di guerra internati in Italia da diventare una ricercatrice appassionata della materia. Da tale proficua esperienza era nato il volume “Galisia 1944-2014”, pubblicato a cura del Corsac (Centro Ricerche e Studi Alto Canavese) di Cuorgnè. Sarebbe stato un peccato se il Liceo “Moro” non avesse proseguito su quella strada! IL LIBRO TRADOTTO DAGLI STUDENTI... “Partigiani australiani nel Biellese”- pubblicato dall’Editrice-Tipografia Baima & Ronchetti di Castellamonte – è nato dalla collaborazione con la storica australiana Katrina Kittel, che sta compiendo una ricerca a tappeto sui 2000 suoi conterranei internati nei campi di prigionia italiani durante la Seconda Guerra Mondiale. Il dottor Enrico Pagano, direttore dell’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea nel Biellese e nel Vercellese, ha curato l’appendice storica. Il lavoro si è avvalso anche della collaborazione esterna di Massimiliano Vigna e dell’insegnante di Italiano Alfreda da Roit. La storia di Ian Sproule e dei suoi compagni è molto simile a quella degli sfortunati prigionieri inglesi periti durante la traversata del Colle Galisia: la cattura in Africa, il trasferimento in Italia, l’esperienza dei campi di detenzione e lavoro, la fuga dopo l’8 settembre e l’inaspettata accoglienza offerta dalle persone comuni, l’espatrio in Francia nell’autunno ’44 per riunirsi al proprio esercito. La differenza sta nella conclusione: la traversata delle Alpi fu durissima anche per gli ex-soldati giunti dall’altra parte del mondo ma per loro ebbe esito positivo.
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