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18 Gennaio 2017 - 12:17
È morto “lo” Bruno di Campiglia, con lui se ne va quello che è stato per molti anni l’unico abitante della piccola frazione di Valprato Soana. Dopo la scomparsa del titolare del vecchio bar, Bruno è rimasto l’unico residente per molto tempo, estate o inverno per lui non faceva differenza. Certi giorni il suo era l’unico comignolo a sbuffare.
Aveva le chiavi di diverse case, lasciategli dai villeggianti italiani e francesi, come fosse una sorta di guardiano del paese. Lo si vedeva spesso passare con l’apecar su e giù per la vallata e nelle vie più strette, indaffarato in mille lavori e con l’inconfondibile baffo nero. Sempre gentile e di compagnia con tutti, valsoanesi o “marét”. Lassù, in quella borgata nel cuore nel Parco Nazionale del Gran Paradiso, da alcuni anni è tornato qualcuno ad abitarvi per l’intero anno.
Nonostante tutto la scomparsa di Bruno lascia “Campiglia vedova”, come si legge da giorni sui social network.
Infatti coloro che frequentano questo posto continuano ad essere in larga parte villeggianti per un mese scarso d’estate, nei week end o alle feste comandate.
Bruno Luciani è scomparso in casa sua dove l’hanno trovato mercoledì mattina alcuni parenti. Ex guardiacaccia, 64 anni, esperto sciatore, amante della montagna ed una parentela per parte di padre con Papa Luciani, Giovanni Paolo I, di cui si ricorda il suo breve pontificato durato appena 33 giorni.
Una folla commossa l’ha salutato al rosario di giovedì nella chiesa di Ronco Canavese e per l’ultima volta venerdì in chiesa a Campiglia il “guardiano del villaggio che è andato a riposare”.
Un villaggio da qualche giorno un po’ più triste e solo.
Campiglia Soana, il luogo più bello del mondo
Campiglia Soana, per i valsoanesi Tcampiy, 1350 metri, è sempre stato un posto importante, caratteristico e quasi magico di questo angolo del Canavese. Quello che oggi è un borgo semi deserto per molti mesi l’anno, dove muore la SP47, in passato è stato un Comune indipendente dal 1861.
La Chiesa parrocchiale dedicata a San Giovanni e Sant’Orso risale all’anno mille, tra le più antiche in Canavese, si ritiene che ai tempi la parrocchia comprendesse persino il territorio di Cogne in Val d’Aosta.
Il paese ha conservato la propria autonomia fino al 1928 anno dell’accorpamento con Valprato Soana, pochi km più sotto. A Campiglia si parte per raggiungere dopo un paio d’ore di camminata il santuario di San Besso, meta, il 10 agosto di ogni anno, di uno dei più importanti e sentiti pellegrinaggi del Piemonte. Poco sotto si trova l’unica strada reale di caccia della Val Soana, che culmina al pian dell’Azaria, fonte d’ispirazione lo scrittore Mario Rigoni Stern. “Per me quel luogo è sempre stato il più bello del mondo” scrisse nel 1940.
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