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17 Gennaio 2017 - 17:50
Pierre Blasotta in consiglio comunale
Per otto giorni nel 2016 (di cui 6 a dicembre) le polveri sottili hanno superato i limiti giornalieri (50 milligrammi per metro cubo) imposti dalla legge. Il 13 febbrario 58 milligrammi, il 20 marzo 59 milligrammi. E poi, il 3 dicembre 61 milligrammi, il 4 con 52, il 5 con 54, il 18 con 56, il 19 con 51 e il 24 con 51.
E saranno anche numeri che mettono paura ad un qualsiasi cittadino, ma a quanto pare insufficienti a indurre l’Ammministrazione comunale a firmare un’ordinanza di blocco del traffico, provvedimento preso a Torino e in tanti altri comuni della prima cintura.
Un’ordinanza?
“Guardate che l’ordinanza già c’è. E’ la numero 5292 del 25 gennaio del 2010. Non è mai stata annullata. Basterebbe farla rispettare...”.
Lo sostiene e ne ha le prove il pentastellato Pierre Blasotta. Documenti alla mano si legge che, in caso di superamento dei limiti delle poveri sottili, è vietato il traffico ditutti i veicoli a benzina con omologazioni precedenti all’EURO 1 e dei veicoli diesel con omologazioni precedenti all’EURO 3.
“Per lavoro - commenta Blasotta - mi capita spesso di stare nel traffico cittadino, e mi è stato facile osservare che i mezzi che non rispettano i requisiti dell’ordinanza riportata sono veramente tantissimi, senza considerare i mezzi che pur avendo i documenti in “regola”, dal “fumo” che lasciano ci si chiede come abbiano fatto a superare la revisione. Il problema è complesso, ma difficilmente risolvibile con approcci di stampo “socialista”.
C’è da dire che l’assessore Giovanna Codato, nel giustificare la decisione di non bloccare alcunchè sottolineava che a farne le spese sarebbero state le fasce più povere della popolazione, ovvero quelle che non possono permettersi l’acquisto di nuovi mezzi.
“Edward Louis Bernays, risponderebbe che l’argomentazione è seduttiva, ma poco veritiera - inforca Blasotta - Il compito di bilanciare gli squilibri economici, dovrebbe proprio essere una delle “mission” degli operatori pubblici. Tenendo presente i costi che lo smog produce sul SSN (Sistema Sanitario Nazionale), è evidente che le spese per il sostegno del trasporto pubblico potrebbero essere facilmente compensate. In tal caso allora, anche in caso di blocco della circolazioni, le fasce più deboli economicamente potrebbero appoggiarsi ad una capillare rete di mezzi pubblici, annullando di fatto i disagi del blocco....”
E tra le cose che si potrebbero fare Blasotta suggerisce, per esempio la costruzione di una tangenziale.
“Si potrebbero - insiste - sfruttare tratti di autostrada già esistenti rendendo il loro utilizzo gratuito liberalizzando i caselli di Albiano, Scarmagno, Pavone, Quincinetto. Questa possibilità ridurrebbe il traffico di attraversamento di Ivrea con conseguente riduzione dell’inquinamento...”.
Infine l’affondo.
“Peraltro le centraline di rilevamento andrebbero messe nei posti giusti, una per “settore”. Attualmente è viale Liberazione a Bellavista, e nonostante la distanza dal centro, rileva dati talvolta allarmanti. Non oso immaginare cosa direbbe una centralina posta in centro città. E’ sui dati reali che bisogna lavorare per risolvere il problema, non sui dati di “comodo”!”
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