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13 Gennaio 2017 - 13:27
Presidio e volantinaggio tra i visitatori, nel giorno dell’Epifania, davanti ai cancelli della Reggia, con i dipendenti delle cooperative che gestiscono i servizi esterni del polo museale tra i più visitati in Italia. La protesta è stata organizzata dal coordinamento provinciale dell’Usb che, inoltre, accusa CoopCulture di avere “precettato 23 dei 95 lavoratori” e di averne chiamato altri, circa una dozzina, “con contratto di lavoro giornaliero”, per coprire tutti i servizi di biglietteria, vigilanza e sorveglianza, accoglienza, assistenza al pubblico, call center e prenotazioni.
All’origine dello sciopero il nuovo contratto che - come ha spiegato l’Usb sui cartelli appoggiati all’ingresso del percorso di visita alla Reggia - “ha peggiorato la retribuzione dei lavoratori, abbassando lo stipendio da 1.031 euro mensili più buoni pasto a 818 euro senza buoni pasto”.
Il sindacato che aveva preannunciato denuncia per comportamento anti-sindacale, a fine giornata aveva già segnalato tutto all’Ispettorato del lavoro, quindi alla Procra della Repubblica di Ivrea, attraverso i carabinieri.
“Hanno vanificato lo sciopero andando contro la legge - commentano i delegati Valeria Attolico e Paola Aucello - Con la “legge Franceschini” si sarebbe dovuta garantire l’apertura 50% degli spazi museali e non di tutte le mostre. Per questo abbiamo chiamato i carabinieri, che hanno acquisito la documentazione e i contratti firmati dai sostituti. Non si era mai visto un comportamento del genere”.
«Non si è assolutamente fatta attività antisindacale - hanno poi subito preso le distanze dalle accuse quelli di CoopCulture - Nel capitolato d’appalto è stato previsto che, durante i ponti nei fine settimana, quando si registra un afflusso maggiore di presenze, ci sarebbe stato un potenziamento del personale proprio per migliorare il servizio di accoglienza. La dozzina di addetti che sono stati allertati avevano già lavorato in Reggia durante il ponte dell’8 dicembre e verranno richiamati anche il 25 aprile e il 1 maggio».
E fasulla sarebbe la notizia che i “lavoratori a chiamata” sarebbero stati pagati con i voucher.
Insomma una giornata come tutte le altre, almeno per i 5901 turisti che all’Epifania hanno deciso di mettersi in coda per visitare la palazzina o le due eccezionali mostre, le «Meraviglie degli zar» e «Brueghel e i capolavori dell’arte fiamminga».
Certo qualcuno ha anche solidarizzato con i dipendenti, ma i più hanno tirato diritto.
E c’è da giurarci che la mobilitazione contro le “paghe da fame” continuerà.
“Il nuovo appalto dei servizi della Reggia ha peggiorato le condizioni di lavoro dei dipendenti: meno ore lavorate, minor paga oraria, nessun supplemento domenicale e abolizione dei buoni pasto... tutto questo - insistono i sindacati- è inaccettabile..”.
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