Il Miur del Piemonte apre al pasto da casa a scuola: bambini tutti in mensa e refettorio diviso in due. Ci sono scuole in alcuni comuni e a Torino che si sono già mobilitate per adeguarsi a questa nuova sentenza A Settimo, invece, cosa sta succedendo? L’amministrazione ha avuto un incontro con i dirigenti scolastici in cui si è chiesto all’Asl un parere sulla questione. È emerso che l’Asl considera il pasto da casa così come il refettorio comune non rientrino nelle norme di sicurezza. Di fatto, non si assume nessuna responsabilità di nessun tipo. Non c’è obbligo ufficiale da parte dell’Asl di occuparsi del pasto da casa: la responsabilità è dei genitori e dei bambini. Non si occuperà della somministrazione, non si occuperà di evitare che i bambini si scambino panini o altri cibi. Sarà responsabilità degli studenti stessi che portano con il pasto da casa, non scambiare e far assaggiare ai compagni il proprio cibo, per evitare di incorrere in bambini intolleranti o allergici. “Dopo i riscontri e i pareri dell’Asl abbiamo chiesto ai dirigenti scolastici di fare un sondaggio nelle scuole- spiega l’assessore all’istruzione Silvia Favetta-. Vogliamo capire quanti genitori vorrebbero che i propri figli si portassero il pasto da casa. La refezione è stata una grande conquista per la scuola. I bambini imparano a mangiare frutta, verdura e pietanze diverse e ad avere un’educazione alimentare ma ciascuno la vede dal suo punto di vista”. Per ora non ci sono state grandi proteste da parte dei genitori e neanche l’aumento di bambini che vanno a mangiare a casa. Un segnale inequivocabile che la questione non è ancora arrivata ai livelli di Torino in cui i genitori si sono mobilitati anche legalmente per avere il diritto al pasto da casa. “Quello che posso dire e che proprio la scorsa settimana sono andata alla scuola Andersen per verificare la qualità del pasto- conclude- e in questa scuola non ci sono state richieste fino ad ora. Il pasto inoltre è di ottima qualità, con verdure a Km0. A volte può capitare un inconveniente ma basta essere un po’ attenti e le cose non succedono e posso dire che, non tutti magari, ma una buona percentuale di studenti esce dalla scuola con un’educazione alimentare che altrimenti non avrebbe”. Insomma per capire la linea che Settimo prenderà ufficialmente sul pasto da casa ci vorrà ancora un po', anche se l'Asl ha espresso fra le righe la sua disapprovazione sulla creazione di un refettorio comune che può creare degli inconvenienti durante la somministrazione dei pasti.
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