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SETTIMO TORINESE. Sansone: "Noi genitori siamo un fastidio per il comune"

SETTIMO TORINESE. Sansone: "Noi genitori siamo un fastidio per il comune"

Scuola

“Manca l’attenzione del comune verso i genitori sia sulla questione del pasto da casa che su tutte le tematiche riguardanti la scuola. Sembriamo quasi un fastidio per il comune”. Il presidente del consiglio d’istituto del Comprensivo Settimo III Claudio Sansone, ormai da anni si batte affinché il comune presti più attenzione alle istanze dei genitori. Tra i temi più dibattuti c’è anche il problema, sollevato da Torino, di portarsi il pasto da casa. Eppure, nella discussione, i genitori non sarebbero stati coinvolti. “Non siamo stati chiamati nella riunione tra l’assessore e i dirigenti scolastici sulla questione panino da casa- dichiara-. Noi dovevamo essere i primi ad essere chiamati e non è stato fatto, nonostante due lettere in cui avevamo chiesto di partecipare. Non c’è la possibilità di interagire, fino a qualche anno fa c’era un tavolo tra genitori e comune, poi l'hanno tolto e questo causa una mancanza di comunicazione. Senza il confronto tra noi e il comune non c’è informazione e possibilità di discutere insieme delle questioni”. Sono anni che Sansone ha l’incarico di presidente e con gli altri genitori del consiglio si sono sentiti esclusi dalla situazione. “Ci sono state diverse richieste di informazione da parte dei genitori nelle ultime settimane- spiega Sansone-, infatti abbiamo mandato una mail al comune per saperne anche noi presidenti qualcosa di più per dare risposte ai genitori”. Ad oggi, a Settimo la situazione è più tranquilla rispetto a Torino e le richieste sono state più tardive. “Il problema principale- continua Sansone- riguarda i costi della mensa: il pasto costa 5,25 euro a Settimo, a Torino addirittura 7,10 euro- e la qualità non è di certo migliore! I genitori vorrebbero ovviare al problema del costo della mensa con il pasto da casa. Per ora il comune sta aspettando delucidazioni dall’Asl per capire se è fattibile realizzare questa proposta del pasto da casa nelle nostre scuole. Sappiamo che è una questione complicata soprattutto per l'organizzazione e la logistica, anche se mi sembra non ci sia una presa di posizione ufficiale. Chi ci va di mezzo sono i presidi che sono obbligati a rispettare la sentenza, quindi se qualcuno vuole portare il pasto e il preside glielo impedisce rischia pure una denuncia”. L’impegno di Sansone, come detto, è stato costante in questi anni. Tanto da creare a inizio 2016 un Comitato per i genitori del terzo comprensivo. Attualmente al comitato aderiscono 300 genitori su 1200 e il suo obiettivo è di promuovere quelle iniziative che permettano ai genitori di avere uno strumento per contribuire al buon funzionamento della scuola. Il Comitato è stato costituito per offrire a tutti i genitori del Terzo Comprensivo un punto di aggregazione, informazione, discussione ed organizzazione su tematiche riguardanti la scuola.  
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