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SETTIMO TORINESE. Michele Apruzzese: "Un'occasione per dimostrare che Settimo è bella da vivere"

SETTIMO TORINESE. Michele Apruzzese: "Un'occasione per dimostrare che Settimo è bella da vivere"

Michele Apruzzese e Alessandro Negri, volontari Auser

Michele Apruzzese è il giovane responsabile dell’Auser Settimo, sodalizio che si impegna a non lasciare sole le persone anziane. La sezione settimese è stata fondata nel 2013 da Pino Teodorelli, nel 2014, dopo la sua dipartita, il nipote Michele ha preso le redini dell’associazione per non far mancare un servizio importante per la città. Infatti, i volontari dell’Auser si recano al centro Fenoglio per prelevare i pasti da portare agli anziani soli segnalati dai servizi sociali e di realizzare attività dedicate a loro: incontri, feste, conferenze. Sai della candidatura di Settimo a Capitale della Cultura 2018? “Sì, alla Fiera di Primavera il vicesindaco Piastra ha esposto il progetto davanti a tutte le associazioni di volontariato riunite in Biblioteca Archimede, quindi ho potuto ascoltare in prima persone le varie considerazioni”. Cosa ne pensi della candidatura e delle motivazioni? “Per riportare le parole del vicesindaco credo che la candidatura sia una bella scommessa per la nostra città. Tutti i cittadini settimesi dovrebbero essere a conoscenza del progetto e andare a porre la loro firma per sostenere la propria città, alla fine siamo noi stessi, con le nostre storie, il nostro lavoro, la nostra cultura ad aver contribuito alla storia della città”. Pensi che Settimo possa competere con le altre città candidate come Recanati, Palermo? “È una sfida impari, ovviamente. Le altre 20 città candidate hanno a disposizioni carte più importanti delle nostre da mettere sul piatto. Ma ora che siamo in gioco, abbiamo l'arduo compito di far valere il nostro progetto e magari, chissà, provare a vincere la partita”. Pensi che manchi qualcosa nella candidatura, in cui si parla principalmente delle esperienze relative all'accoglienza e all'integrazione del Fenoglio e alla rinascita culturale grazie alla biblioteca Archimede, al teatro Garybaldi, alla Suoneria? “Con l'associazione di cui faccio parte, l'Auser di Settimo Torinese, volontariato che aiuta le persone anziane su tutto il territorio mi sento un po' parte integrante del progetto, che vuole sottolineare il valore dell'inclusione sociale e dei mezzi che contribuiscono a compiere tutto questo. In più, grazie all'associazione, ho potuto conoscere la realtà del Centro Fenoglio, che molto spesso rimanere nell'ombra ed è soggetta a critiche da parte dei cittadini. Ma è un valore inestimabile per la nostra città, basti pensare, per fare un esempio su tutti, all'invio di soccorsi e strutture ad Amatrice colpita dal terremoto questa estate. E se la solidarietà è un punto forte su cui puntare, non lo è da meno quello sulla cultura. La Biblioteca Archimede è lo snodo fondamentale della città, da cui nascono progetti molto interessanti che coinvolgono qualsiasi fascia d'età, uno scambio interculturale che unisce più generazioni senza esclusione di nessuno". Pensi che questa candidatura possa portare i giovani settimesi ad avere maggior interesse e maggior cura per la propria città e per ciò che ha da offrire? “Spero che la candidatura smuova le coscienze dei miei coetanei. Purtroppo, parlando con l'esperienza maturata nell'Associazione di volontariato, ho notato che sono pochi coloro che hanno voglia e desiderio di mettersi a disposizione del proprio territorio. Il progetto deve essere l'input per cambiare tendenza e combattere una negligenza che non fa bene, ma soprattutto non porta da nessuna parte. Abbiamo un'occasione importantissima per dimostrare che "Settimo bella da vivere" non è soltanto uno slogan campato per aria”.    
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