Dal comune di Strambino diecimila euro per aiutare i terremotati. Il sindaco Sonia Cambursano e la sua giunta hanno deliberato lo stanziamento giovedì 25 agosto, all’indomani della tragedia che ha lasciato 291 morti sotto le macerie tra i comuni di Amatrice, Arquata del Tronto e Accumoli. La cifra - è quello che l'Amministrazione ha comunicato ai giornali - verrà versata all'Anci che sta raccogliendo gli aiuti su un conto corrente apposito per favorire la ricostruzione delle città distrutte dal sisma e per l’aiuto alla popolazione sfollata. Non un centesimo verrà donato, tuttavia, dello stipendio di primo cittadino ed assessori, a dispetto di quanto stanno facendo molti sindaci dell’alto canavese: qui il sindaco di Rivarolo Alberto Rostagno ha lanciato la proposta di devolvere una mensilità del proprio stipendio. Molti hanno aderito. Alcuni stanno facendo di più Ad Ozegna, per esempio, tutti i consiglieri hanno deciso di devolvere i gettoni di presenza relativi a sei mesi di mandato. Da Vialfrè, inoltre, arriva l’invito del primo cittadino Piero Vercellino Gianoglio ai colleghi dell’eporediese (Strambino incluso) a fare altrettanto. Sulla stessa lunghezza d’onda si trova la minoranza di Strambino. “Non abbiamo notizia dell’adesione della nostra giunta a questa pregevole iniziativa - sottolinea il capogruppo della minoranza Roberto Rossi De Paoli -, indicativa della sensibilità di alcuni amministratori pubblici che mettono a disposizione il loro stipendio prima ancora che i fondi della comunità. A Strambino, invece, assistiamo ad una estrema disinvoltura nell'usare il denaro della cittadinanza ma non altrettanto ad usare il proprio. Si chiede alla cittadinanza di dare il buon esempio ma non lo fa l’amministrazione”. Rossi De Paoli invita dunque Cambursano e colleghi ad aderire. A dare il buon esempio, per primi. “Siamo sicuri - premette Rossi De Paoli - che la cittadinanza non abbia alcuna remora ad aiutare i terremotati, ma da parte degli amministratori pubblici sarebbe sinonimo di dignità rinunciare ad una parte del proprio stipendio a favore di persone in difficoltà. Anzi, saremmo sicuramente disponibili, come minoranza, a partecipare, devolvendo anche il nostro gettone, ad una donazione da parte di tutto il consiglio comunale. Noi - ricorda Rossi - con interrogazioni e mozioni abbiamo spesso chiesto agli amministratori di rinunciare alle indennità a favore della collettività. Oggi ribadiamo l'invito, quindi, se non è mai avvenuto in passato, di farlo adesso: di devolvere una parte dei loro immeritato stipendi”.
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