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LANZO. Perché ha ceduto la corda di Alessandro?

Il procuratore capo di Ivrea, Giuseppe Ferrando, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti per la morte del giovane alpinista Alessandro Tibone, che domenica 24 luglio è morto dopo una caduta di 30 metri. Alessandro stava scendendo in corda doppia dai Torrioni del Biollè con l’amico Mattia Giudice.

Due le ipotesi dell’incidente: la corda si può essere tranciata per usura, avendo sfregato contro rocce acuminate, o per un difetto di fabbricazione. Ma si esclude che ad uccidere Alessandro sia stato un errore umano. Anche secondo l’opinione di alpinisti esperti, i ragazzi stavano eseguendo correttamente le manovre per una discesa in corda doppia. Dopo aver unito le due corde, che sono poi state ancorate all’interno di un anello predisposto al punto di partenza, la corda è stata assicurata con uno strumento chiamato “difensore” che, in caso di emergenza, dovrebbe frenare la caduta nel vuoto. Dovrebbe, ma nonostante tutti i passaggi precedenti siano stati eseguiti correttamente, la caduta di Alessandro non è stata frenata. La probabilità che si spezzi una corda è veramente bassissima: secondo le guide alpine, è pari a uno su un milione.

La corda utilizzata dai ragazzi era in buono stato ed è per questo che si prende in considerazione la possibilità che sia stato un difetto di fabbricazione a non frenare la caduta di Alessandro.

Ricordato dai suoi amici come uno di quei sorrisi che non si dovrebbero spegnere mai, il giovane alpinista, di appena 23 anni, ha lasciato una vita fatta di passioni per gli sport, la musica e gli amici che per il rito funebre, svoltosi nel pomeriggio di martedì 26 luglio, sono accorsi in un migliaio.

Le cime che ha conquistato Alessandro saranno ricordate come lui, con un sorriso.

Ma, innegabilmente, non si può guardare i Torrioni del Biollè senza provare una forte sensazione di timore. Ed è proprio scongiurando che l’incidente possa ricapitare nuovamente, sopratutto nel corso della stagione estiva, quando le vette sono più battute, che si chiede chiarezza sull’accaduto.

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