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SAN MAURO. In duecento alla fiaccolata, ma San Mauro è divisa

C'erano oltre duecento persone alla "Fiaccolata di pace e solidarietà" organizzata giovedì sera a San Mauro, in risposta all'incendio di via Casale che ha lasciato sotto shock la comunità sanmaurese. C'erano tanti rappresentanti di numerose forze politiche anche molto eterogenee (5 Stelle, Pd, Alternativa Democratica, San Mauro Domani, lista Dallolio, lista Vallino, Sinistra per San Mauro), c'erano sindaco, vicesindaco e presidente del Consiglio, c'erano rappresentanti di Castiglione e Gassino. C'era anche il consigliere regionale di Sel Marco Grimaldi. C'erano tanti cittadini, c'erano i ragazzi africani ospiti in via IV Novembre e quelli pakistani alloggiati in via Consolata. Ci sono state, anche, diverse polemiche. Da quella scoppiata per una bandiera rossa (del sindacato UIL) che sventolava durante la fiaccolata, a quelle nate perché "è giusto condannare il gesto di chi ha appiccato l'incendio, ma la cooperativa Babel ha le sue responsabilità nel non aver avvisato gli inquilini".   San Mauro, insomma, sulla vicenda è parecchio divisa. Dovrebbe, in questo momento, concentrarsi forse di più sulla condanna del gesto violento in sé e mostrare solidarietà non solo ai 7 migranti minacciati, ma anche ai condomini di via Casale 64 che hanno rischiato la vita (l'incendio non ha fatto feriti solo per miracolo: sarebbe bastato che nel garage incendiato ci fosse una bombola di gas per provocare un'esplosione letale). Il momento per giudicare le responsabilità arriverà, e anche molto presto. L'amministrazione Bongiovanni ha già fatto capire di voler chiarire parecchie cose con la cooperativa Babel nei prossimi giorni. A partire dai motivi per cui nessuno è stato avvisato dell'arrivo dei migranti, per continuare con alcune verifiche - anche dal punto di vista economico - che i 5 Stelle sono intenzionati a richiedere.    
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