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IVREA. In carcere: dicevano di essere gay per fare sesso con i transessuali

IVREA. In carcere: dicevano di essere gay per fare sesso con i transessuali

Carcere

Atti osceni in carcere a tutte le ore del giorno, in cella e sotto le docce.

Succedeva nel carcere di Ivrea, tra finti omosessuali e transessuali veri. E sarebbe diventata un’orgia continua non fosse stato per alcuni esposti confermati dal sindacato di polizia.

La corsa ad essere spostati in quella parte del carcere era iniziata nel 2015 e stava continuando anche nel 2016. Ed erano uomini assolutamente etereosessuali che si spacciavano per gay. 

E’ invece del 7 aprile scorso, la decisione di chiudere la sezione e trasferire tutti i gay a Verbania. Nell’elenco anche Roberto Obert, accusato, assieme a Gabriele Defilippi, dell’assassinio della professoressa di Castellamonte, Gloria Rosboch. 

«I problemi – spiega la direttrice Assuntina Di Rienzo - si sono verificati dopo l’entrata in vigore della sentenza Torregiani, che prevede il regime delle celle aperte. Con le celle chiuse i contatti erano impossibili...”.

Si scopre oggi che in Procura già il 28 agosto dello scroso anno un detenuto aveva denunciato di aver sorpreso un transessuale brasiliano quarantenne e un uomo di 36 anni in atteggiamenti intimi.

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