Strambino perde il Canta Crotte. Dal prossimo anno la manifestazione canora si trasferirà, in qualche città più grande. Forse a Ivrea. Di certo lascia la frazione Crotte di Strambino. E cambierà nome. Una decisione sofferta ma inevitabile. Il factotum Mauro Cigneti e lo staff nutrito che gira attorno al prestigioso evento (anche durante l’ultima edizione ha portato personaggi di calibro, nel primo fine settimana di giugno, a Strambino) l’hanno presa in questi giorni avuta la priva del nove della totale indifferenza ed inerzia dell’Amministrazione Comunale. Nei tre giorni di esibizioni non si è presentato un solo consigliere di maggioranza. Il sindaco Sonia Cambusarno non s’è fatta vedere. Assenza totale se non fosse per l’educata ed elegante presenza dell’Assessore Serena Grassino alla conferenza stampa convocata a maggio alla Società Canottieri di Ivrea. Nessun aiuto è arrivato in termini di logistica. Il comune non ha messo a disposizione nemmeno, per esempio, un servizio di vigilanza. Per non parlare dell’aspetto economico. Neanche un centesimo di contributo a cui s’aggiungono i contrasti insorti con l’associazione ricreativa Crotte per l’utilizzo della tendostruttura. Alla fine lo staff del Canta Crotte ha dovuto affittare il padiglione con una serie di oneri che non è stato semplice quadrare malgrado il biglietto di ingresso a pagamento che in buona parte va a sostenere progetti di solidarietà (il ricavato sarà devoluto all’associazione Casa Insieme onlus di Salerano). “Se non ad eccezione della vicinanza dimostrata da Fabio Cignetti e da Serena Grassino, siamo stati completamente snobbati dall’Amministrazione Comunale - ammette senza mezzi termini Mauro Cignetti -. Per questo riteniamo di non dover più portare uno spettacolo di questo genere a Strambino, non ci sembra più il caso. Avremo un incontro con Alberto Avetta nei prossimi giorni e decidere dove sbarcare”. La polemica ha dell’incredibile non foss’altro per i rapporti di parentela che dovrebbero essere: Flavia Cignetti, che oggi siede in maggioranza, è la nipote di Mauro Cignetti. Ma non solo. “Non capisco il motivo per il quale l’amministrazione non si sia presentata e soprattutto perché non si sia presentata Flavia Cignetti che è la delegata alle manifestazioni del paese - rincara la dose, dai banchi dell’opposizione, Marco Di Gregorio -. Ma, soprattutto, lei è di Crotte e durante la campagna elettorale ha sempre detto che avrebbe lavorato per tutti ma in principali modo per Crotte che reputava una frazione un po’ lasciata a se stessa. Non riesco a capire la totale assenza visto che molta gente di Crotte collabora, sia dietro le quinte che davanti, c’è una organizzazione strutturata. Non vorrei che amministrazione abbia accompagnato l’organizzazione alla porta… Nè comprendo perché il CantaCrotte debba ricevere questo trattamento. Non capisco con quali criteri vengano distribuiti i contributi tra le associazioni. Ritengo che se c’è un’associazione meritevole di un aiuto dal Comune credo che sia proprio il CantaCrotte”. I contributi, in effetti, vengono distribuiti un po’ ad uffa. Sostanziosi quando a chiederli sono la Pro Loco o la Sportiva. Miserrimi se si tratta di sostenere manifestazioni musicali. Già perché il Canta Crotte non è l’unico. Ad annunciare il trasferimento ad Ivrea è già stato, in questi giorni tramite pubblicità sui social, l’associazione Miscela che nell’estate 2016 proporrà il suo Festival in via Dora Baltea, a Ivrea, vicino al suo centro giovani. Gli organizzatori non polemizzano ma dagli atti emerge che neanche loro abbiamo ricevuto aiuto malgrado l’ampia disponibilità a collaborare con le altre associazioni e a darsi da fare per il paese. Perdere due eventi del genere significa il flop totale della politica strambinese sul fronte delle manifestazioni e delle cultura.
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