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LESSOLO. Minoranza: "la scuola costa troppo. No ai due nuovi laboratori"

  Diciamo che polemizzare sulla scuola è, di per sé, impopolare, specie se l’Amministrazione Comunale, sull’educazione e la crescita dei bambini, sta investendo. Ancora più impopolare se si criticano i costi di questi investimenti che, in realtà, a Lessolo, sono stati piuttosto ridotti, grazie all’attività costante e volontaria impiegata, in due anni, dai volontari reclutati dal sindaco Elena Caffaro. Ecco perché, giovedì scorso, durante il consiglio comunale convocato per le 18,30 e durato una mezz’ora appena, le critiche mosse dal gruppo di minoranza chiamato “Il Bene in Comune” hanno lasciato basita la maggioranza in carica de “Il Paese che Vorrei”. “La scuola è costata troppo” ha esordito, grosso modo, il capogruppo Alberto Fiò Bellot nell’annunciare il voto contrario, suo e dei colleghi d’opposizione Renzo Motto Ros e Devis Oberto Tarena allo stanziamento a bilancio (ed alla conseguente variazione programma triennale delle opere pubbliche) di 125mila euro, somma ricavata tra le pieghe degli svincoli al patto di stabilità concessi dal governo Renzi. Sono soldi dell’avanzo di amministrazione che potranno essere utilizzati grazie all’esito favorevole della partecipazione ad un bando ministeriale. E’ circa la metà del valore complessivo del progetto da 285mila euro presentato per la costruzione di due nuovi laboratori che darebbero da anello di congiunzione tra il polo scolastico e la palestra. Secondo Fiò Bellot e colleghi tanto basterebbe ad infrangere il programma elettorale. Quel programma in cui Caffaro annunciava che, visto lo stato di pericolo e di degrado dei locali fino ad allora utilizzati per la scuola elementare, al piano terra del palazzo municipale, avrebbe concentrato tutte le classi al polo di via Caffaro Allera e lo avrebbe reso degno di questo mondo recuperando spazi vuoti ed abbandonati, ampliando l’attività didattica e formativa, dando luce alle aule e rendendo l’ambiente gradevole e vivibile. Detto, fatto. Ma il percorso (restano tre anni di mandato davanti) non può dirsi certo concluso. Intanto qualche imprevisto si è affacciato: in quei 125mila euro, oltre al primo step per la costruzione dei laboratori (“procederemo in base alle risorse a disposizione” chiarisce il sindaco) è inclusa anche la sostituzione delle vecchie caldaia che sarà lì da oltre vent’anni ed è ormai alle battute d’arresto. “Questa è una scelta, è un’opportunità che ci si è offerta e abbiamo deciso di cogliere. Non potevamo sapere - ha risposto così Elena Caffaro alle critiche dell’opposizione - che si sarebbe presentato questo bando così come abbiamo effettuato altri interventi che non erano inseriti nel programma elettorale ma che abbiamo intrapreso sul momento. Certo, questi lavori non sono obbligatori, è per dare un po’ più di servizio”. Per l’esattezza, tornando alla rapida polemica che si è consumata in consiglio: “proponiamo la creazione di un polo scolastico che avrebbe costi contenuti che si ammortizzerebbero in tempi brevi garantendo però da subito ambiente più efficiente e adatto ai ragazzi”. Erano le testuali parole del programma. “Allora cosa si intendeva per costi contenuti visto che adesso ci presentate questa delibera? Senza tenere conto di quelli precedentemente spesi” ha provato a incalzare Fiò Bellot tacciando la maggioranza persino di non avere una visione reale della situazione visto che la popolazione scolastica sarebbe in una fase di decrescita: 18 iscritti alla elementare nel 2016 e 14 per il 2017, tanto che questa classe è stata richiesta in deroga al numero minimo di alunni previsto per legge. “Sembra un errore di valutazione dal punto di vista della popolazione scolastica, strutturale ed economico…” ha commentato il capogruppo de “Il Bene in Comune”. Ma ha dovuto presto deporre le armi. Anche perché l’Amministrazione, proprio per scongiurare la chiusura di qualche classe, destino che ha invece rischiato di toccare seriamente, nel passato recente, molti piccoli comuni, ha stretto convenzioni, per esempio con Fiorano, per applicare tariffe uguali agli iscritti di Lessolo ed essere dunque anche più appetibili per le future iscrizioni. “Prima di tutto noi - ha ribattuto brevemente il sindaco - abbiamo spostato la scuola e non è occorso alcun ampliamento. I soli costi che abbiamo sostenuto sono stati quelli relativi all’ampliamento del cortile. Nient’altro”.
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