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27 Aprile 2016 - 12:12
Ancora un rinvio per la IMS-MTD di Sparone/Druento: le parti, che la scorsa settimana si erano incontrate due volte, hanno stabilito di rivedersi martedì 3 maggio. In quella circostanza il Gruppo Tiberina, che si propone di acquistare lo stabilimento, dovrebbe finalmente portare in visione il piano – per ora abbozzato - che i sindacati attendono con impazienza per poter discutere su una base concreta. Va da sé che, trattandosi di un fallimento, spetterà innanzitutto al curatore Fabrizio Torchio giudicare della sua ammissibilità.
L’incontro di lunedì 18 aprile era durato a lungo, poi le parti si erano date appuntamento per il giovedì successivo, provvedendo nel frattempo a verificare le posizioni al loro interno: quelle dei soci per la Tiberina, quelle dei lavoratori (riunitisi in assemblea giovedì mattina) per i sindacati.
Sembra che, durante il confronto del 21, si sia entrati un po’ più nel merito e che la Tiberina abbia mostrato delle aperture: fondamentale quella sull’Articolo 47, ovvero sul Passaggio Diretto dei dipendenti alla nuova azienda con il mantenimento dell’Anzianità (si pensi a cosa significhi questo per persone con alle spalle tanti anni di lavoro). Positiva è anche la disponibilità - già manifestata nell’incontro precedente e poi ribadita - ad assorbire tutti i lavoratori.
Sull’altro piatto della bilancia pesano però l’intenzione - anche questa riaffermata con forza - di licenziare i tanti dipendenti in eccedenza una volta esauriti gli ammortizzatori sociali e l’assenza, almeno per il momento, di un progetto preciso e concreto per rilanciare lo stabilimento.
Ed è questo il perno intorno a cui ruota tutta la questione: le prospettive future.
Il sindacato continua a dirlo: ci sono dei punti sui quali non è disposto a transigere ed altri dei quali sarebbe disponibile a discutere se si parlasse di “congelamento” e non di “cancellazione” dei diritti acquisiti ma soprattutto se i capitali così risparmiati venissero impiegati per gli investimenti.
E’ il Piano Industriale la chiave di volta della questione. In ogni caso è intenzione del sindacato, se si arriverà ad un accordo, sottoporlo a referendum prima di firmarlo.
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