E' ancora in forse la candidatura di Sergio Bartoli. Il ristoratore, titolare del "Monnalisa" in paese e dall'altra settimana del nuovo locale aperto sulla provinciale di San Giorgio, a pochi passi dal casello autostradale, sembrerebbe intenzionato a presentarsi alle prossime elezioni che si svolgeranno il 5 giugno prossimo. Sarebbe, certamente, una corsa contro il tempo: in questi mesi Bartoli è stato molto occupato da impegni lavorativi, anche all'estero, lo si è visto un po' meno in paese, ma non per questo ha smesso di interessarsi, anzi. In questo periodo è rimasto alla finestra, ad osservare e a vagliare la particolare situazione che è venuta a crearsi con la spaccatura della maggioranza e l'alleanza Chiarabaglio-Nepotes Fus, il gatto e la volpe, già pronti a correre, stavolta insieme dopo un rapporto da nemici-amici durato trent'anni. Di certo c'è che Bartoli non si farà tirare in mezzo a questi giochi. Se ci sarà, come molti confidano, ci sarà con una lista tutta sua, formata da colleghi fidati che sono stati con lui in questa tornata, ma anche da volti nuovi, con l'obiettivo di voltare pagina e di mettere una pietra sopra ad una storia che da troppo tempo è sempre la stessa (non fosse per l'ultima parentesi dei cinque anni di Enzo Francone, ad Ozegna la popolazione ha sempre assistito ad un turn over tra Ivo Chiarabaglio e Claudio Nepote Fus, uno sindaco e l'altro all'opposizione, e poi viceversa, e viceversa ancora). Per il momento ancora non si sbottona. "Penso di riuscire a formare la lista – ci risponde, in modo molto pacato ma fermo, Bartoli, contattato al telefono -. Ci sto pensando, considerato, soprattutto, che una buona parte della popolazione mi ha chiesto di ripresentarmi. Credo, quindi, che sia doveroso, anche rispetto all'apprezzamento dimostrato dall'esito elettorale del 2011". Allora Bartoli aveva perso per una manciata di voti, davvero pochissimi. Aveva vinto Francone ma gli altri avversari, Chiarabaglio e Rossano Nastro, avevano racimolato pochissimi voti. Un indelebile attestato di stima ma non solo: sintomo della voglia del paese di vedere gente nuova. Cosa pensa Bartoli dell'alleanza Chiarabaglio-Nepote? "Penso che dopo 30 anni il paese esiga un cambiamento, e questa potrebbe essere la volta buona".
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