Un universo fatto di tabelle, cifre e numeri che rimbalzano da un ufficio all’altro. Ci risiamo. A Roma è scoppiato l’ennesimo scandalo “affittopoli”. Da un lato un immenso patrimonio immobiliare non gestito, dall’altra gli affitti passivi, quei 53 milioni di euro che ogni anno escono dalle casse del Campidoglio per saldare i canoni delle sue sedi istituzionali (31,4 milioni) e degli alloggi Erp (21,3 milioni). Ora la palla, passa alla Procura contabile e alla Procura vera e propria. E a rischiare sono in tanti. Tutto questo a Roma, e a Ivrea? I dati sono freschi di stampa. Il Comune incassa dagli affitti degli immobili comunali ad uso commerciale circa 137 mila euro all’anno. Il canone più consistente è quello dell’Asl To 4 per le sedi di via Monte Navale, via Cappuccini e via del Paione. Poi c’è tutto il resto che in realtà non è granchè. E sono piccole somme di denaro anche gli affitti incassati dalle associazioni che utilizzano locali pubblici o quelle per gli orti urbani. Diverso il discorso per i chioschi, che significa pagare un affitto per l’occupazione di uno spazio pubblico, per i quali il Comune incassa quasi 50 mila euro. E sono edicole, bar, una giostra e addirittura un distributore di carburanti. La domanda è: c’è un’affittopoli anche a Ivrea? La verità è che è difficile dire se i canoni applicati sia congrui e in linea con i prezzi del mercato immobiliare. Molto di più potrà fare il senso pratico di chi li leggerà. C’è da dire che con la crisi degli ultimi anni piccole somme di denaro possono diventare difficili da sostenere anche per le imprese che in passato hanno fatto affari d’oro.
Affitti passivi
E’ vero che si deve fare attenzione ai canoni da incassare sulle proprietà comunali. E’ altrettanto vero però che sotto la lente di ingrandimento dei cittadini e dei consiglieri comunali di maggioranza e minoranza ci dovrebbero anche esserci i cosiddetti “affitti passivi”. Che significherebbe semplicemente amministrare con lo spirito del “buon padre di famiglia”. E invece? Invece è nebbia in Val Padana. Abbiamo chiesto lumi in proposito a più di un consigliere e pure agli uffici comunali, con email e telefonate. Risultato: morire se ne abbiamo trovato uno anche solo mediamente informato. E dire che questa, come tante altre, dovrebbe essere una di quelle informazioni per cui basta un click sul sito del Comune. La chiamavano “operazione trasparenza”. Appunto la “chiamavano” ma morire se si fosse degnata una volta di rispondere. Pazienza. Vorrà dire che ritorneremo sull’argomento Limitandoci a quel che abbiamo potuto appurare, i canoni passivi (di cui non conosciamo l’ammontare) pagati dal Comune di Ivra dovrebbero essere solo quattro Per la mensa presso l'ex asilo moreno di via Siccardi 5. Per gli uffici comunali di Via Piave 10. Per i locali dell'ATC in Piazza 1° maggio nel quartiere Bellavista. Infine per l’autorimessa di viale Kennedy. C’è di nuovo e c’è di buono che l’Amministrazione comune starebbe pensando di accorpare tutti gli uffici comunali sparpagliati qua e là per la città a Palazzo Giusiana nella sede dell'ex tribunale nel Palazzo Giusiana. E questo sarebbe un modo per alienare alcuni beni immobili. Tabelle allegate
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