Il Palio dei Borghi di Venaria per trentun anni ha caratterizzato la parte conclusiva del mese di settembre. Un appuntamento fisso, molto atteso dalla cittadinanza e che vedeva come attori protagonisti i numerosi volontari del “Comitato Festeggiamenti di Maria Bambina”, con in testa Francesco Scrudato, ideatore della manifestazione nel lontano 1984. Una manifestazione, che concludeva i festeggiamenti di Maria Bambina, che si teneva in piazza dell’Annunziata e che prevedeva la “battaglia” fra le diverse borgate venariesi che si sfidavano spingendo gli asini verso il traguardo. Quella dello scorso settembre, con la vittoria della borgata di San Giuseppe, rimarrà l’ultima della storia. Almeno fino a quando a governare la Reale ci saranno consiglieri e Giunta del Movimento 5 Stelle. Perché nella giornata di mercoledì, a seguito di un incontro sollecitato dallo stesso Comitato, il sindaco Roberto Falcone ha annunciato la sospensione della manifestazione in ossequio al programma elettorale, che prevedeva il divieto di eventi in cui vengono utilizzati gli animali. “Era ben scritto nel nostro programma elettorale – spiega Falcone – e lo abbiamo confermato con un atto tangibile. D’ora in poi a Venaria non ci potranno essere spettacoli o intrattenimenti pubblici che contemplino, in maniera totale o parziale, l’utilizzo di animali sia appartenenti a specie domestiche sia selvatiche”. E quindi niente asini e niente Palio. “Come diceva Gandhi, la civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali. Siamo consci – spiega ancora Falcone - delle particolari attenzioni e precauzioni adottate dal Comitato a tutela degli animali coinvolti, ma il Palio per come è stato fino ad oggi pensato ed organizzato non si potrà più fare. L’auspicio è che questa decisione possa essere motivo di rinnovamento della manifestazione, affinché possa evolversi attraverso un maggiore coinvolgimento delle persone dei quartieri, nuove contrade contemporanee”. E dopo aver rivoluzionato i parcheggi, adesso i 5 Stelle rivoluzionano anche le tradizioni, “mettendo becco” nelle manifestazioni che si organizzano da oltre 30 anni. Una rivoluzione, niente da dire. Ma chissà se d’ora in poi vieteranno ogni forma di circo – se il sindaco non lo sa, uno è stato allestito in via San Marchese, nei parcheggi del Don Mosso – e se il prossimo anno sarà vietata la riuscitissima rappresentazione della Natività? In fondo, era presente un asino e quello era pur sempre uno spettacolo, un evento. Religioso, vero. Ma pur sempre un evento: chissà se saranno coerenti…
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