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VENARIA. Escluso dall’appalto sui trasporti avrebbe malmenato il dirigente

VENARIA. Escluso dall’appalto sui trasporti avrebbe malmenato il dirigente

Era stato picchiato a sangue in una gelida sera di gennaio di due anni fa. Un vero e proprio agguato, con tanto di finto posto di blocco da parte di altrettanti finti agenti di polizia che dopo avergli intimato l'alt lo hanno costretto a scendere dal veicolo e lo hanno pestato a colpi di bastone.

Un episodio che ha segnato per sempre la vita di C.S., dirigente della "Webasto" di Venaria, che da allora convive con lesioni molto gravi: un indebolimento permanente della funzione prensile delle mani e un trauma psichico che tutt'oggi lo sta segnando.

A distanza di due anni entra nel vivo anche il processo, con il Tribunale di Torino che ha rinviato a giudizio Giuseppe Correnti per tentata estorsione al termine della lunga indagine da parte dei carabinieri della compagnia di Moncalieri e del pm Vito Destito. 

Secondo la tesi accusatoria, oltre a Correnti avrebbe agito anche Giuseppe Virdò, pregiudicato torinese morto un anno fa dopo una sparatoria con la polizia. 

I due avevano infatti lavorato per la "Webasto" e, sempre stante quanto ricostruito dall'accusa, Correnti era stato escluso dagli appalti della ditta per il trasporto di stampi in plastica, merce e materiali vari. E dato che C.S. Era il deputato a seguire queste pratiche, Correnti aveva provato ripetutamente a riottenere l'incarico senza riuscirvi.

Correnti si è sempre dichiarato innocente e ha rimarcato come abbia saputo del pestaggio da parte di Virdò tempo dopo.

Ma secondo il pm, Correnti e Virdò avrebbero deciso per il pestaggio quale sorta di vendetta dopo essere stati "fatti fuori" dal dirigente venariese.

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