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SETTIMO TORINESE. Incontro sui migranti alla San Giuseppe Artigiano

Quanti sono i migranti nel mondo? Quali sono le differenze tra straniero e migrante? Quante sono le religioni presenti in Italia? Sono possibili progetti di integrazione per i rom? Queste sono solo alcune delle domande affrontate dai partecipanti della serata-convegno “Giovani senza frontiere” sul tema dell’immigrazione aperta ai giovani della città di Settimo. Venerdì sera, presso il salone parrocchiale della chiesa San Giuseppe Artigiano, i tanti ragazzi presenti hanno avuto modo di cimentarsi nel percorso ludico organizzato dagli oratori del territorio con la collaborazione dell’Ufficio Pastorale dei Migranti della diocesi di Torino, in occasione del Mese della Pace.   “L’obiettivo è di riportare l’attenzione del problema immigrazione sull’importanza e la centralità della persona e non al problema sociale che questa “potrebbe” causare- spiegano gli organizzatori-. Insomma vogliamo andare oltre le semplificazioni sul tema di cui media e social sono pieni, si parla e si dibatte tanto di numeri scordandosi di fatto che quei numeri sono persone che vivono e che muoiono a causa di questo dramma”.   I ragazzi divisi in gruppi, dopo essersi dati un nome, hanno risposto alle domande poste dalla moderatrice della serata e ad ogni tema affrontato è stata raccontata un’esperienza diretta. Come Ilva e Giò, due giovani rom, che hanno fondato un’associazione per creare una collaborazione tra i ragazzi rom e non. O Abdullahi Ahmed, giovane somalo, connazionale di Samia Yusuf Omar (giovane atleta morta nel 2012 nelle acque del Mar Mediterraneo, ndr) simbolo dell’iniziativa “Dai un volto alla Pace”, che ha affrontato il tema della possibilità, attraverso ascolto e informazione, di un dialogo tra le diverse religioni. “La religione in certi casi viene usata come strumento per commettere atti atroci- spiega Ahmed-. In Somalia ci sono attentati e morti tutti i giorni e la maggior parte della popolazione è musulmana. Il 90% delle vittime del terrorismo è di fede islamica. L’Islam non è violenza e non si può accumunare ai terroristi. L'imam di Torino insieme ai cittadini islamici realizzano continuamente iniziative per informare, conoscere ed integrare. Ricordiamoci poi che il mondo oggi spende 12 volte di più in investimenti militari che in aiuti ai paesi in via di sviluppo. Questo è difendere la Pace?"   Insomma un incontro costruttivo di riflessione e confronto giovanile. "Se i giovani si mettono insieme nascono idee interessanti- dichiara Sergio Durando, direttore ufficio pastorale migranti di Torino- e possono realizzare una rivoluzione positiva e propositiva".      
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