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IVREA. Legambiente: "via il wifi dalle scuole di Ivrea"

IVREA. Legambiente: "via il wifi dalle scuole di Ivrea"

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"Via il wi-fi dalle scuole di Ivrea". A lanciare l'appello è Legambiente, per bocca del suo referente eporediese, Nevio Perna. L'attacco nella serata di mercoledì, partendo dal caso di Borgofranco. Ad Ivrea non tutti gli undici plessi si allacciano al wireless, ma alcune sì, come la Massimo D'Azeglio. "Se abbiamo l'opportunità di percorrere altre strade, facciamolo. Estendiamo la discussione" ha invitato l'esponente, papà di un bimbo di quattro anni e membro del Consiglio di Istituto di Ivrea 1. Il suo contributo al dibattito a Borgofranco ha toccato anche un altro aspetto: la velocità. Che significa un investimento continuo, dal punto di vista economico. Ma anche una rapidità di apprendimento che deve andare passo passo con la tecnologia. Secondo la più famosa Legge di Moore, "La complessità di un microcircuito, misurata ad esempio tramite il numero di transistori per chip, raddoppia ogni 18 mesi". "Questi strumenti – ha osservato - ci hanno insegnato che ogni due o tre anni c'è un ricambio, che la velocità è un problema per la difficoltà di accumulo degli uomini". Verrebbe da domandare, a questo, a Legambiente, perché non prenda posizione a livello nazionale contro il piano di digitalizzazione della scuola che prevede espressamente, per seimila scuole sulle ottomila presenti in tutta Italia, contributi a pioggia per circa ottanta milioni di euro, di cui 17mila euro stanziati per la scuola di Settimo Vittone. Il che significa indirizzarsi verso l'utilizzo del tablet e, quindi del wifi, a meno di dotare ogni bambino di un computer fisso e di una spina.
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