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ROMANO. Dar da bere ad ubriachi non è reato. Barista assolto

ROMANO. Dar da bere ad ubriachi non è reato. Barista assolto

Somministrare alcolici a persone in stato di ubriachezza, se lo fa il barista e se sono loro a chiederlo e ad insistere, non è reato. Se l'è cavata così Mariano Giavina, 51 anni, residente a Romano Canavese dov'è titolare del bar Drop In in piazza Bachelet.

Era finito imputato, presso il Tribunale di Ivrea, per aver contravvenuto all'articolo 20 del decreto legislativo n.274 del 28 agosto 2000, per fatti risalenti al 5 dicembre del 2012: in quella fredda sera, a mezzanotte ormai scoccata, avrebbe dato da bere ad un avventore già visibilmente alticcio, Riccardo Nanchino, classe 1976, di Strambino. "E' già arrivato in questo stato, qui ha bevuto soltanto una birra..." si sarebbe giustificato Giavina davanti agli operanti impegnati, suo sfortuna, in un controllo nel locale. Nanchino era fuori controllo, balterava frasi sconnesse e parlava in modo confuso e sgarbato con i limitari. Secondo la difesa, affidata al giovane Avvocato Mattia Fiò, il barista romanese avrebbe potuto far poco. L'avventore, infatti, avrebbe prelevato da sé una lattina di birra dal frigo per versarsela nel bicchiere. Era seguito, comunque, il controllo di tutti gli avventori e gli operanti avevano intimato all'ubriaco di non allontanarsi assolutamente e di non mettersi alla guida della sua auto.

Il processo si è concluso la settimana scorsa. L'avvocato Fiò ha prodotto due sentenze della Corte di Cassazione, alla base della sentenza di assoluzione pronunciata dal Giudice di Pace, dottor Capello. Il suo assistito avrebbe rischiato una pesante sanzione amministrativa.

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