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10 Novembre 2015 - 08:36
In mezzo Lanfranco De Paoli
Un altro uragano rischia di abbattersi sulla Pro Loco dopo il caso dei cavalli imbizzarriti che nel 2008, alla festa patronale di San Michele Arcangelo, travolsero la folla, cagionando gravi lesioni all'allora Assessore Carla Mei e portando sl banco degli imputati Gesualdo Atzei, all'epoca Presidente. Il processo si era concluso soltanto nel novembre del 2014 con l'assoluzione di tutti gli imputati (davanti al giudice anche il proprietario dei cavalli ed il conducente). Successivamente Atzei aveva rinunciato alla carica, pu restando nel sodalizio, e nel 2013 aveva preso il suo Lanfranco De Paoli con la prospettiva di voltare pagina e rimettersi in carreggiata.
Oggi entrambi rischiano guai grossi. Risulterebbero infatti indagati, dalla Procura di Asti, per quella che, nell'agosto 2014, doveva essere una felice scampagnata a Mongardino e si era invece conclusa con una querela presentata da alcuni avventori che avrebbero trovato delle larve nella porchetta portata dai due scarmagnese. Secondo le accuse De Paoli e Atzei si sarebbero recati alla manifestazione fuori dai confini del Canavese senza curarsi delle prescrizioni dell'Asl in fatto di preparazione e trasporto degli alimenti. L'iniziativa aveva sollevato un polverone già all'interno della Pro Loco. Ad aprile Atzei e De Paoli si erano dimessi, in seguito alla scoperta, da parte del resto del gruppo, dell'utilizzo improprio del nome e del simbolo.
Giovedì 30 luglio 2015 l'assemblea dei soci si era riunita per dichiarare lo scioglimento del direttivo uscente e per eleggerne uno nuovo. Nella relazione presentata, tra le altre cose, oltre ai ringraziamenti, si era voluta chiarire la vicenda
"Tanti sono a conoscenza che da pochi mesi le cariche han subito cambiamenti prima della scadenza naturale di luglio – aveva spiegato, grossomodo, la Pro Loco -. Abbiamo mantenuto riserbo fino al deposito della memoria scritta, rispettosi della privacy e dei ruoli. Oggi il momento ci impone di mettere a conoscenza i soci degli accadimenti dall'agosto 2014 di cui abbiamo appreso con preoccupazione, costernazione, sorpresa ed infine rabbia, comportamenti che potrebbero mettere in discussione l'onorabilità della Pro Loco".
Nel caso di un rinvio a giudizio, il nuovo direttivo potrebbe addirittura costituirsi parte civile per chiedere un risarcimento danni. Oppure potrebbe decidere di non farlo, magari accontentandosi di scuse ufficiali che, ad oggi, non sono mai arrivate.
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