Don Luciano Bardesono, 76 anni, parroco di Ozegna-Cuceglio-Lusigliè rimasto ferito nei giorni scorsi, per una caduta, durante una battuta di caccia è stato denunciato dall'Aidaa (Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente) che lo accusa di avere usato i soldi delle elemosine per pagare l'annuale licenza di caccia. L'esposto - annuncia l'Aidaa - è stato presentato alla Procura di Torino dal presidente Lorenzo Croce: "Abbiamo raccolto alcune testimonianze ed ipotizziamo il reato di truffa ai danni dei fedeli. Vogliamo vederci chiaro e sapere se i soldi raccolti per i poverelli vengono usati da don Luciano Bardesono per la licenza di uccidere altre creature di Dio. Scriveremo comunque al vescovo da cui dipende la parrocchia di Ozegna per segnalare l'accaduto". Insomma, don Bardesono si è infilato proprio dentro ad un bel gran pasticcio. Sarebbe troppo facile dire: da cacciatore a preda. La verità è che in un mondo ormai diventato “social”, la notizia che, fucile a tracolla, si era perso nei boschi intorno a Ciconio e che per fortuna era stato ritrovato, dopo qualche ora, dai volontari della protezione civile, ha fatto il giro di tutto il web, scatenando le ire di ambientalisti, animalisti, vegani, vegetariani, animalisti cattolici e atei. Tutto il mondo in centinaia di tweet e mille discussioni sui profili facebook di mezza Italia. La questione centrale è legata proprio al suo essere parroco e cacciatore nello stesso tempo, non foss’altro che nell’idealizzare un parroco, lo si preferirebbe più vicino a San Francesco che non a Sant’Uberto, che per chi non lo sapesse è proprio il protettore dei cacciatori. E’ pur vero che si passerebbe da un santo che parlava con gli uccellini ad un altro che abbandonò la caccia davanti all’apparizione di un cervo miracoloso, apparso nella selva con una croce tra le corna... Don Bardesono a ben vedere non assomiglierebbe nè al primo, nè al secondo... “Invece di andare a spasso per i boschi imbracciando un fucile, dovrebbe andare in giro a predicare pace e amore”, scrivono i più moderati su facebook. Ma anche: “Finalmente Dio lo ha punito. E’ un insulto per tutti i credenti”. Sia come sia, è probabilmente ancora troppo presto per costruire strane congetture su una eventuale maledizione divina piombata addosso ad un piccolo parroco di paese. “Ora - dicono i parrocchiani - il nostro parroco sta bene, ma ci siamo presi un bello spavento”. A loro ha raccontato che intorno alle 14 era uscito di casa per andare a caccia ma, dopo una caduta, non era più riuscito a raggiungere la sua Renault Modus, per tornare in paese. Don Bardesono non è nuovo alle cronache. Era già salito alla ribalta nel novembre dell’anno scorso quando, sulla provinciale Feletto-Agliè, alla guida di una Fiat Punto, aveva centrato un altro veicolo che stava svoltando. In quell’occasione se la cavò con qualche giorno di prognosi per una ferita alla mano. Un segnale divino anche questo?
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