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25 Settembre 2015 - 18:52
“Giuro di essere fedele alla Repubblica italiana, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi”. Sono queste le parole previste dalla formula del giuramento per acquisire la cittadinanza italiana. A Rivarolo questa frase di rito viene pronunciata in media due o tre volte al mese. Giovedì 24 settembre presso la sala consiliare il Sindaco Alberto Rostagno ha consegnato la cittadinanza italiana a a Edmond Traore. Il momento ha assunto una dimensione speciale. Traore, alla presenza di un folto gruppo di parenti ed amici del neo cittadino italiano, ha letto un documento, preparato per l’occasione, per ricordare le sue vicissitudini e per ringraziare l’Italia e la comunità di Rivarolo.
"Ringrazio l’Italia intera per l’accoglienza che ho ricevuto – ha premesso il nuovo cittadino rivarolese - anche se all’inizio ho incontrato difficoltà e ho dovuto affrontare disagi e dolori. Appena arrivato, per esempio, sono stato per circa una settimana alla stazione centrale e poi per due anni nelle casa abbandonate di Pianura a Napoli. Oggi sono contento e conservo di Napoli un bel ricordo: li ho incontrato Gesù, tantissime persone generose e disponibili e posso dire che parte del mio cuore è rimasto lì e saluto tutti questi amici, fratelli e famiglie che mi hanno sempre voluto bene. Un saluto ai cittadini di Rivarolo, un popolo accogliente e per bene. Questi tre anni qui sono stati belli e tranquilli. Inoltre questa città mi ha dato la fortuna di avere un lavoro e di arrivare a questo evento così importante del giuramento".
Poi un messaggio di apertura nei confronti degli immigrati: "ringrazio il comune di Rivarolo e il sindaco per tutto quello che fa per gli immigrati, per i rifugiati e per i richiedenti asilo politico. Vogliamo essere utili per il comune attraverso il servizio di volontariato e ci piacerebbe anche far conoscere la nostra cultura nel momento in cui si organizzano eventi, ma soprattutto nelle scuole". Traore e suo figlio hanno chiesto a Rostagno di poter realizzare un loro sogno: creare un gemellaggio con Tenkodogo. "Dedichiamo – ha chiosato - questa giornata storica al popolo della nostra terra d’origine e al presidente Thomas Sankara, il padre della rivoluzione in Burkina- Faso uccisi il 15 ottobre 1987 dopo un colpo di stata".
Oggi, Edmond residente a Rivarolo, ha un lavoro, una famiglia, "ed è perfettamente integrato nella nostra comunità – sottolinea Rostagno -, un bell’esempio e una bella risposta ai tanti perché!"
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