Da 15 anni a questa parte, ogni benedetto agosto - con una puntualità svizzera - si rinchiudono in una stanza e non ne escono più per almeno 10 ore, se va bene. Si danno appuntamento, solitamente, in concomitanza con la prima giornata del campionato di serie A. La loro mission, l’obiettivo che si pongono di raggiungere prima del termine della sfiancante giornata, è quella di uscire dalla stanza con una squadra in grado di vincere il campionato. Stiamo parlando del Fantabenny, una delle leghe di fantacalcio più longeve di Torino e provincia, e dei suoi “fantallenatori”. Le candeline, per il campionato dei ragazzi di San Mauro e dintorni, quest’anno sono quindici. Esattamente 15 anni fa, infatti, veniva inaugurato il primo torneo organizzato tra una partita a calcio nel prato di via Trento e i pomeriggi trascorsi all’oratorio San Benedetto Abate. Lì, i giovani protagonisti di questa bella storia, mettono nero su bianco l’idea di creare il Fantabenny. “Fanta” sta per fantacalcio, “Benny” si riferisce al Real Benny, società sportiva sanmaurese che quest’anno ha vinto il campionato Csi di Eccellenza B, venendo promossa in A. Per festeggiare l’importante anniversario i 14 partecipanti di quest’anno (33 sono stati i giovani settimesi, sanmauresi e collinari che si sono avvicendati nel corso di questi anni di Fantabenny) nel giorno in cui ha preso il via il campionato di serie A di calcio, hanno scelto la sala conferenze del Record Hotel per la loro “fanta-asta” in cui formare le proprie squadre. Si sono dati appuntamento sabato 22 agosto nella sala Marte dell’albergo settimese per il momento forse più cruciale dell’intera stagione fantasportiva: l’acquisto dei giocatori tramite crediti chiamati “fantamilioni”. La particolarità del Fantabenny sta nel fatto che i partecipanti, dopo l’asta, ottengono rose differenti e nessuno può schierare lo stesso giocatore in possesso di un’altra squadra. Più sono i partecipanti all’asta, dunque, meno sono le possibilità di avere una squadra composta da grandi campioni. Più sono i partecipanti, poi, più le aste si protraggono a lungo: il record è di 14 ore consecutive. Niente male. “Quello dell’asta è uno dei giorni più belli dell’anno per un fantallenatore - spiega Marco Vitillo, 28 anni, ingegnere di San Mauro -. Incide sull’organizzazione della tua vita privata: noi da sempre programmiamo le vacanze in base al giorno di inizio del campionato di calcio”. Per non mancare all’appello. “La passione per lo sport ci accomuna tutti - prosegue Vitillo - molti fantallenatori (così vengono definiti i partecipanti al gioco, ndr) hanno avuto in passato e continuano ad avere un minimo comune denominatore chiamato Real Benny: tra i criteri per selezionare e invitare i partecipanti, oltre a caratteristiche quali affidabilità e partecipazione, è gradita l’appartenenza alla società sportiva”. “Il Fantabenny si è sempre aggiornato di pari passo con la tecnologia - spiega uno dei fondatori, il 31enne Alessio Gruppuso -. Siamo passati da fogli di carta e calcolatrici (che molti continuano ancora ad usare) a videoproiettori, collegamenti telefonici e via Skype con fantallenatori in Grecia o in Puglia per la riuscita delle aste. Il ricordo dei primi anni è ancora nitido: quando i computer portatili non erano diffusi e si usavano ancora carta e penna, bucando i fogli per riuscire a scrivere sui tavoli in ferro dei parchetti pubblici di via Bardonecchia, con il vento che faceva volare via le pagine della Gazzetta o del Tuttosport”. Tattiche, calcoli,, scambi e strategie degne dei grandi presidenti del calcio giocato sono le qualità necessarie per vivere da protagonisti questo gioco di ruolo manageriale. “La prossima volta che sentirete parlate di fantacalcio ricordatevi questa nostra storia fatta di passione per lo sport, amicizia e voglia di stare insieme rinnovata anno dopo anno, fino alla fine del campionato. E poi si ricomincia” assicurano gli organizzatori.
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